Il Mondiale degli schermidori salernitani si è concluso con un giorno d’anticipo, complice la precoce eliminazione di Rossella Gregorio e delle azzurre dal torneo di sciabola a squadre femminile.
La prova a squadre di Rossella Gregorio
Un altro dispiacere dalle pedane di Milano: le sciabolatrici italiane – capitanate dalla salernitana Rossella Gregorio – fuori dal giro delle medaglie nella prova a squadre.
Così com’era accaduto a Michele Gallo, la campionessa italiana in carica della specialità ha assistito da semplice spettatrice alla pesante sconfitta delle sue compagne di squadra (Michela Battiston, Martina Criscio e Chiara Mormile) per mano di un’affamatissima Ucraina, che ha conquistato il biglietto per i quarti con un secco e inequivocabile 45-33.
Non c’è dubbio che la riabilitazione della fuoriclasse Olga Kharlan – inizialmente esclusa per aver rifiutato di salutare la russa autorizzata Anna Smirnova dopo l’assalto vinto al 1° turno e infine riammessa in gara dalla Federazione internazionale – abbia dato alle ucraine una marcia in più per affrontare le padrone di casa. Eppure, anche questa volta, è legittimo sollevare più di un’obiezione sulle scelte compiute dal commissario tecnico Nicola Zanotti.
Al di là del suo rendimento discontinuo nel corso della stagione, perché tenere fuori la numero 1 d’Italia per risultati e palmarés da una sfida così impegnativa, oltretutto dopo averle concesso un paio di assalti contro le tutt’altro che irresistibili colombiane? Al tempo stesso, perché non dare fiducia ad Eloisa Passaro – in grande spolvero dopo l’argento ai Giochi europei – preferendole una spenta Battiston?
Anche in questo caso, è difficile trovare risposte chiare e nette. Al tempo stesso, siamo certi che Zanotti abbia fatto le sue valutazioni prima dell’ottavo di finale con l’Ucraina. Tuttavia, la gestione del capitale umano durante le prove a squadre di questi giorni lascia non poco a desiderare.
C’è poi da considerare un altro aspetto di non poco conto: il rovescio subito dalle azzurre – che hanno peraltro concluso il torneo al 10° posto – costerà carissimo nella rincorsa a Parigi 2024. In altre parole, l’Italia dovrà macinare risultati su risultati fino al 31 marzo 2024 – quando si chiuderà definitivamente la qualificazione olimpica – per rientrare tra le migliori 8 e partecipare ai Giochi.
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Eliminazione per mano dell’Ucraina
Superata senza alcuno sforzo la Colombia (45-17), il terzetto Battiston-Criscio-Mormile ha affrontato le sciabolatrici ucraine (Yulia Bakastova, Olga Kharlan, Alina Komashchuk, riserva Olena Kravastka).
Con l’eccezione dell’assalto inaugurale (terminato in sostanziale equilibrio: 4-5), l’Ucraina ha allungato in maniera sensibile già alla fine del primo giro di incontri, chiuso sul 10-15. Il 5-0 con cui Bakastova ha sconfitto Criscio nel quinto dei 9 incontri è stato lo spartiacque dell’intero confronto: avanti di 9 stoccate (26-35), l’Ucraina ha potuto gestire in relativa scioltezza l’ultimo scorcio dell’incontro.
Solo un raro sussulto d’orgoglio di Mormile (6-5 a Bakastova) ha rallentato la corsa altrimenti spedita della Nazionale dell’Est verso i quarti di finale: Komashchuk riavvicina le sue compagne alla doppia cifra di scarto (31-40), Kharlan travolge Criscio e chiude sul 33-45.
Relegata nel tabellone di consolazione, l’Italia ha battuto la Cina (45-38) e la Bulgaria all’ultima stoccata per poi inchinarsi alla Germania nella finale per il 9° posto con il punteggio di 36-45.