Secondo pareggio di fila per la Salernitana di Sousa in campionato, il primo al debutto allo stadio Arechi.
Contro l’Udinese Dia recupera l’iniziale svantaggio causato dalla rete del tanto discusso Samardzic.
Gli schieramenti
Gara combattuta, per via anche della simular impostazione tattica dei due tecnici.
Il trainer portoghese schiera in campo il consueto 3-4-2-1 affidandosi al recuperato Pirola in difesa, Bohinen accanto a Lassana Coulibaly in mediana e Dia punta centrale.
Kastanos dirottato sull’out destro con Mazzocchi stantuffo mancino.
Mister Sottil, orfano del partente bomber Beto, adotta l’abituale 3-5-2 con Lucca come punto di riferimento in attacco accanto a Thauvin.
La partita
Salernitana con il freno a mano tirato nel primo tempo, meglio gli ospiti che sono ben messi in campo, lucidi e disposti su linee compatte che danno poco respiro alla compassata manovra dei padroni di casa.
Candreva prova a illuminare ma non trova sponde nell’abulico Botheim e in un Dia piuttosto isolato nella morsa dell’efficace terzetto difensivo friulano.
I bianconeri non disdegnano le sortite offensive, specialmente con la spinte delle due frecce laterali, Kamara e Ferreira, ben imbeccati dalla qualità del centrocampo, piuttosto padrone del terreno di gioco nella prima fase. Ochoa ci mette una pezza in più di un’occasione per tenere a galla i granata.
Nella ripresa l’Udinese capitalizza la mole di gioco con il vantaggio del suo più qualitativo, che fulmina il portiere messicano con un fendente all’angolino, proprio sotto la Sud. Il tifo dei 20 mila, trainati dalla Curva Siberiano, non si placa, anzi i decibel incalzano per spingere la squadra dopo la doccia fredda.
Sousa contestualmente corre ai ripari attingendo dalla panchina, dove ha più scelte rispetto a Roma ma il minutaggio disponibile ancora latita.
Dentro la qualità di Martegani, l’estro di Cabral e il dinamismo di Bradaric.
La Salernitana la riacciuffa con il solito avuto di Candreva, che imbuca una palla da biliardo per Dia: colpo del senegalese e Silvestri si ritrova a raccogliere il pallone in fondo al sacco. Arechi in delirio e pronto al sorpasso.
Il tecnico ex Viola ricorre sul finale alla sostanza di Legowski e anche alla fisicità di Ikewemesi, che fa capolino sul fronte offensivo granata quando Sousa rivoluziona il copione tattico passando al 4-2-3-1.
Nei restanti 20 minuti di partita l’inerzia è tutta del Cavalluccio: solo tre prodezze del portiere friulano negano il ribaltone a capitan Candreva e compagni. La gara termina con un equo e giusto pareggio.
Le conclusioni e le prospettive
La Salernitana può nel complesso ritenersi soddisfatta del punto ottenuto considerando il momento particolare e le attenuanti di inizio stagione. L’organico è ancora in via di ultimazione, i nuovi arrivi sono a Salerno solo da pochi giorni e non hanno effettuato il ritiro. Di conseguenza la conoscenza del gruppo è ancora limitata, la preparazione dei singoli è molto varia e le idee del tecnico, per spirito e tattica, non sono ancora pienamente assimilate. Servirà del tempo per ultimare questo processo, che non ha un cronoprogramma ben delineabile, essendo soggetto a tanti coefficienti e variabili.
L’entusiasmo non manca nell’ambiente così come la fiducia nell’operato di società e allenatore. Tuttavia, se la strada verso la costruzione di un gruppo solido e compatto è delineata, non mancano le defezioni a cui si dovrebbe porre rimedio in sede di mercato dei calciatori. In attesa dello sbarco di Stewart dalla Giamaica, la Salernitana avrebbe necessità di investire su un attaccante già affermato di peso, che possa garantire anche un discreto bottino di gol, da affiancare a Dia per concedergli anche maggior spazio per svariare sul fronte d’attacco. La mancata assegnazione della maglia numero 9 potrebbe essere un buon auspicio in ottica colpo last minute, che accontenterebbe anche il tecnico, che non ha mai celato il desiderio di avere innesti capaci di trovare la via della rete con più facilità.
A completare l’organico servirebbe un esterno sinistro (magari under) capace di far rifiatare Bradaric senza snaturare un Mazzocchi già alla ricerca dello smalto dei tempi migliori. Ed infine la lista della spesa potrebbe dirsi ultimata se, in caso di partenza di Bronn, da tempo non ritenuto arruolabile da Sousa, rimpianguare il pacchetto arretrato con un difensore di grande fisicità e sufficiente esperienza.
Inutile elencare le infinite liste di nomi in circolazione, le occasioni dipendono da tanti fattori e non vanno nemmeno pubblicizzate più di tanto per non facilitare la concorrenza. Mancano ormai poche ore al gong del calciomercato, De Sanctis e Iervolino avranno le idee chiare e dovranno sbrogliare la matassa. A squadra e tifosi non resta che pensare a Lecce, dove domenica andrà in scena un importante scontro per la salvezza cui non bisogna presentarsi impreparati.