La Salernitana è attesa a Lecce per l’ultimo appuntamento prima della sosta per le Nazionali. Durante la conferenza stampa mister Paulo Sousa ha fatto intuire qualcosa sulla formazione ma, come al solito, è stato abbastanza ermetico.
Lecce e Salernitana scenderanno in campo così?
Paulo Sousa non attingerà dai nuovi per l’11 base che testerà le velleità del Lecce. I salentini sono apparsi in buona forma e sono per cui più che temibili. Il mercato di De Sanctis e del suo staff ha portato in dote al tecnico lusitano giocatori per lo più scommesse, come Ikwuemesi e Stewart, ma anche Martegani, Cabral e Legowski. Il giusto mix al quale però manca il vice Bradaric e la punta di peso, e con comprovata esperienza, che chiedeva il mister.
Partendo dal solito 3-4-2-1, Sousa potrebbe quindi affidarsi, oltre il solito Ochoa tra i pali, al pacchetto difensivo composto da Lovato, Gyomber e Pirola, e nella speranza che non si faccia male nessun altro. Infatti fuori ci sono, per motivi differenti, Daniliuc, Fazio e Bronn. Nel capitolo centrocampo Mazzocchi, Coulibaly e Bradaric sono inamovibili, e il primo può solo giocare per migliorare la sua tenuta fisica; al quartetto Legowski, l’ultimo arrivato, potrebbe soffiare la titolarità a Bohinen. Il norvegese sta lavorando bene in allenamento, ma in gara gli manca ancora qualcosa, e in piena forma sarebbe da top team, ma ora semplicemente no.
Dalla cintola in su le maggiori perplessità. Martegani, appena entrato e trovata la sua collocazione in campo, è apparso di un altro pianeta. Sousa ha ammesso però che non partirà dal primo minuto per cui largo a Kastanos al fianco di Candreva. In attacco, a sorpresa, non ci sarà Dia. In questa luce Ikwuemesi potrebbe dare una mano qualora Paulo Sousa decidesse di dargli una chance tra i titolari, altrimenti sarà senz’altro della contesa a gara in corso con Botheim dal 1′. A gara in corso, secondo le necessità, si potrebbe optare per una difesa a 4.
Dall’altra parte del campo
Dubbi anche per i padroni di casa. Prima di tutto il modulo sarà il già collaudato 4-2-3-1. I ballottaggi di D’Aversa sono tre: per cominciare la punta di diamante è Strefezza, ma il suo posto nell’11 non è assoluto grazie alla gran prova di Banda a Firenze. Dubbi più o meno sparsi anche dalla difesa alla trequarti: nella retroguardia Dorgu e Gallo si sono divisi la scena delle prime due gare con fortune alterne, ma a Firenze quest’ultimo era rimasto negli spogliatoi ad inizio ripresa. Altro discorso nella zona a ridosso delle punte, qui però Gonzalez era partito tra i titolari in entrambe le gare, lasciando poi spazio a Kaba; anche in questo caso l’ex Barcellona.
