Dopo le prime amichevoli, sono arrivate anche le prime polemiche per lo Scafati Basket. Analizziamo la situazione in casa gialloblù prendendo come riferimento l’amichevole di ieri sera.
I problemi dello Scafati Basket: una introduzione
È una regola non scritta quella di non giudicare mai l’operato di una squadra dalle amichevoli pre-campionato e questo per due ragioni fondamentali: innanzitutto i meccanismi delle squadre non sono ancora oliati ed è chiaro che le amichevoli servono proprio per rivedere schemi e movimenti; e poi è normale che le amichevoli servano anche per sbagliare e migliorare da questi errori. Un giudizio eccessivamente severo su una sconfitta in amichevole potrebbe solamente rompere questo processo formativo e gettare una società nel caos. Ovviamente non è quello che noi vogliamo fare. Quest’articolo serve a mettere assieme i pezzi di un’estate molto complicata per Scafati e dove l’amichevole persa ieri sera contro la squadra di Avellino è stato solo l’ultimo tassello del mosaico. Ma andiamo con ordine.
Scafati e il nodo mercato
La stagione 2023-2024 si è conclusa con un deludente dodicesimo posto in classifica, dopo che i tifosi gialloblù hanno sperato di raggiungere i play-off. La delusione ha portato a una rivoluzione interna. Alcuni addii – come nel caso dell’ex addetto stampa Antonio Pollioso – sono stati di natura privata e personale, e quindi nulla hanno a che fare con problemi con la società. Altri addii sono invece stati, con tutta probabilità, di natura tecnica: parliamo del coach Matteo Boniciolli, e di alcuni giocatori come Alessandro Gentile e ancora dell’ex capitano Riccardo Rossato.
Nei roster italiani i matrimoni non durano quasi mai più di qualche anno, ma l’addio in contemporanea di questi validi componenti ha gettato un po’ di sconforto sulla piazza. Nondimeno la dirigenza si è dimostrata subito reattiva a rinnovare la società sia attraverso aggiunte nello staff tecnico sia attraverso nuovi acquisti. Non andremo al microscopio nell’analizzare il singolo acquisto perché non è questo il contesto adatto, ma direi che sia giusto riassumere il mercato estivo come ricco di colpi di scena: da una parte acquisti che hanno fatto esaltare il pubblico, come ex giocatori della NBA; dall’altra parte elementi che fin da subito hanno fatto arricciare il naso ai più. Tutto sommato, però, un giocatore bisogna vederlo in campo prima di giudicarlo seriamente e quindi da questo punto di vista, massima fiducia all’allenatore.
Scafati e il nodo allenatore
Un allenatore ha bisogno di fiducia, ma la società gliela fornisce? Sono settimane che diversi quotidiani – cittadini e no – danno eco ad alcune voci di corridoio secondo cui la fiducia verso coach Marcelo Nicola viene meno proprio dal patron di Scafati Longobardi. Noi non abbiamo trovato né conferme né smentite da queste notizie. Ma già il fatto che nessuno si impegni a smentire rumors del genere ci suggerisce che forse un fondo di verità alla notizia c’è. Secondo la Città di Salerno «Patron Nello Longobardi […] ha notato scarsa preparazione atletica ed intensità all’interno degli allenamenti dopo circa tre settimane di preparazione a porte chiuse» e questo ha portato a contrasti con l’allenatore. La deludente prestazione di ieri contro Avellino – con la squadra di Scafati sconfitta in casa per 87-95 e schiacciata proprio dalla velocità negli schemi avversari – sembra peggiorare la situazione. In lizza per sostituire coach Marcelo Nicola c’è Marco Ramondino, ex tecnico di Derthona.
I comportamenti e i piani del presidente Longobardi
Abbiamo accennato alla partita di ieri. Rimanendo fermi che una squadra non si giudica da una amichevole, è chiaro che la prestazione di ieri sera è stata insufficiente. I tifosi, sopravvissuti alla calura del PalaMangano, hanno sommerso la squadra di fischi alla fine della partita. Il problema, sia chiaro, non è certamente dovuto al risultato: nelle scorse stagioni la squadra è quasi sempre uscita tra gli applausi del pubblico anche in caso di sonore sconfitte; il problema è la prestazione: i giocatori sembravano non avere connessione e puntavano solo alla forza fisica per dominare un avversario che sulla carta è di una categoria inferiore.
Il malumore dei tifosi è anche quello di Longobardi. È indubbia la qualità amministrativa del presidente Longobardi, che è riuscito a portare lo Scafati Basket in serie A e costruire un buon progetto, che speriamo darà presto i suoi frutti. Ma patron Longobardi è anche tristemente famoso per alcune sue sfuriate che, dagli spalti, hanno spesso coinvolto arbitri e allenatori avversari. Queste sfuriate hanno il più delle volte portato non solo a multe da parte della FIP, ma anche a una cattiva pubblicità per Scafati. Ieri, in un momento in cui il pubblico del PalaMangano sembrava sbigottito dalla prestazione della squadra gialloblù, Longobardi ha dato il peggio di sé entrando a più riprese in campo e lasciandosi a commenti poco consoni a un gioco sportivo. La cosa ha scatenato l’ilarità dei più, ma è sintomo anche dei nervi tesi per una società che, a poche settimane dell’inizio del campionato, potrebbe trovarsi davanti a una nuova rivoluzione societaria. L’augurio, comunque, è quello di non trovarsi più davanti a scene del genere.
Tirando le somme
In fede a quanto scritto nei precedenti paragrafi, la società ha bisogno di tempo. Al di là delle decisioni che verranno prese, non bisogna giudicare il roster e l’allenatore in virtù della sconfitta subita. Se patron Longobardi farà la scelta di rivoluzionare nuovamente lo Scafati, lo farà in virtù di sue intuizioni e i tifosi gli daranno il supporto di sempre. Noi della redazione SalernoSport24 saremo pronti per qualsiasi comunicazione.
L’ipotesi che va per la maggiore è il cambio d’allenatore, come abbiamo detto, e il nome è quello di Ramondino. Successivamente, anche qualche giocatore potrebbe fare le valigie. È difficile rimpiazzare i giocatori italiani a poche settimane dall’inizio del mercato, quindi è probabile che siano alcuni dei giocatori extracomunitari a fare le spese di questa pre-season. Rimaniamo aggiornati.