Lo Sport a Salerno, così come in molti luoghi della provincia, vive tempi difficili. Iniziando dalla Curva Nord che resterà chiusa anche quest’anno, si passa al bando dei lavori di restyling dello stadio “Arechi” e del campo “Volpe”, e alla piscina “Vitale” che vive nel degrado.
Lo Sport a Salerno ha futuro?
Non era certo una novità e quasi la notizia è passata in sordina: anche quest’anno i tifosi della Salernitana non disporranno di un altro settore popolare. La Curva Nord resterà chiusa ancora una volta, e i motivi di base sono sempre gli stessi, ovvero l’impossibilità (o incapacità) di gestire la vicinanza tra i tifosi di casa ed ospiti. Lo stadio, inaugurato nel 1990, ha potuto beneficiare del settore per circa 25 anni della sua ‘vita’, ma oggi è ufficialmente chiuso quindi per questioni di ordine pubblico.
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I tormenti degli ultimi giorni sullo stadio non sono però una questione che attanaglia solo questi periodi, e specialmente non solo l’impianto di via Allende e del centro sportivo “Volpe”. Rimanendo però sul Principe degli stadi è proprio di questi giorni la notizia che riguarda la proroga sulla partecipazione al bando di concorso per i lavori. La Arus, l’agenzia regionale per lo sport guidata da Flavio De Martino, ha accettato le pressioni delle ditte edili poiché la scadenza del 30 settembre era ritenuta troppo stringente come tempistica tenendo conto del periodo estivo appena concluso. Inoltre la stessa Arus aveva riscontrato delle discrepanze, poi risolte, nel documento di gara del bando.

Arechi e non solo
Oltre ai due impianti di via Allende, dubbi ed incertezze riguardano anche il PalaTulimieri che verrà abbattuto e che toglierà quindi casa alla Roller Salerno dopo che già un altro club storico come l’Alma Salerno aveva dovuto chiudere i battenti.

Anche nel centro urbano grandi difficoltà per le tre squadre di pallanuoto salernitane: Rari Nantes Salerno, Rari Nantes Arechi e il Circolo Nautico Salerno, è il caso di dirlo, non navigano in acque tranquille. La piscina “Vitale” è l’unica in regola, si fa per dire, con gli standard nazionali. Peccato però che il degrado dell’impianto sia mal celato, con esempi di ruggine su tutti i montanti della tendostruttura, la ‘nebbia’ dovuta alla condensa che, insieme ai riflessi della luce del sole che passano dalle portefinestre lato mare, spesso rendono difficoltosa la possibilità di seguire bene la gara.
Difficoltà poi evidenti anche per i media che non possono usufruire né di uno spazio adeguato e fornito per lavorare sia durante le partite che avere una sala stampa dalla quale seguire le conferenze pre e post gara.