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Logiudice sul mercato della Cavese: “Abbiamo fatto il massimo, testa al campionato adesso”

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Il direttore sportivo della Cavese, Pasquale Logiudice, ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulle strategie adottate dalla società in questo mese di calciomercato.

Logiudice: “La Cavese è in linea con gli obiettivi”

Il direttore inizia la conferenza con una confessione importante, una presa di coscienza che mostra la linea della trasparenza adottata dalla società. Pone l’accento, però, sulla forza della proprietà nel non voler cedere i pezzi pregiati della squadra. Infine, spiega la logica dietro gli acquisti effettuati, che avranno il compito di integrarsi in una rosa già collaudata e dare il loro contributo alla causa.


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Logiudice apre la conferenza con un’ammissione: «Non siamo riusciti a mantenere un impegno con il mister, nonostante una promessa iniziale d’intervento. Il presidente ha spiegato in conferenza stampa i motivi di questa scelta, evidenziando che la strategia di ottobre era diversa da quella attuale. Il mercato di gennaio è sempre particolare: per fare operazioni di alto livello occorrono investimenti importanti, di cui la Cavese al momento non può disporre. Siamo riusciti a portare in squadra Sannipoli, ma sono stati decisivi la sua volontà e i sacrifici fatti da entrambe le parti. Per arrivare a lui abbiamo rinunciato a due calciatori».  

I sacrifici, appunto. È stata questa una delle parole più usate da Logiudice. La Cavese ha resistito a diverse offerte per i gioielli della sua rosa: «È vero che il presidente aveva parlato di tre entrate e tre uscite, ma per acquistare giocatori di livello avremmo dovuto cedere elementi altrettanto importanti. Abbiamo ricevuto sei offerte da altri club di C per alcuni dei nostri giocatori. Una addirittura è pervenuta dalla Serie B. In un momento abbiamo pensato di sacrificare Konate per generare un budget per un attaccante: non era una scelta semplice e alla fine ho ritenuto che le condizioni non fossero vantaggiose per noi»

Le imposizioni applicate al mercato della Cavese

La logica di questo mercato è apparsa quindi subito chiara: «Sul mercato non potevamo fare grandi operazioni. Va detto però che la nostra forza è stata trattenere i giocatori più importanti. Per esempio, lunedì sera una squadra ha fatto un’offerta per Sorrentino, ma abbiamo resistito. Stiamo continuando a puntare sui giovani: abbiamo preso un 2005 (Rossi ndr), sostituito Barba con Evangelisti, che ha più esperienza nella categoria e dato fiducia a Verde, un giocatore che, non a caso, ha esordito in Serie A. Gli acquisti non hanno l’obbligo di vincere le partite da soli, ma devono integrarsi in un gruppo già collaudato. Siamo la squadra che fa più minutaggio con i giovani, seconda solo al Benevento. Lo facciamo, tra l’altro, con i 2003-2004-2005, non con i 2002 come altre squadre».  

Aggiunge, inoltre, un appello alla piazza: «Nonostante le difficoltà, club di vertice hanno cercato i nostri giocatori, eppure abbiamo scelto di non cedere. Affrontiamo il campionato con dignità e lavoro quotidiano, compensando i limiti economici con idee e programmazione. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo perché è fondamentale per la Cavese. Chiedo alla piazza compattezza: le critiche dei tifosi sono legittime, ma bisogna isolarsi dalle polemiche sterili sui social. L’anno scorso abbiamo vinto anche grazie al sostegno del pubblico nei momenti difficili, e oggi serve lo stesso spirito».

Una Cavese in linea con gli obiettivi per Logiudice

Logiudice ci tiene a rimarcare un concetto che, anche a causa delle ultime sconfitte della Cavese, sembra sfuggire: «A inizio stagione avevo detto chiaramente che l’obiettivo era la salvezza, anche all’ultimo minuto dei playout. Non era un voler mettere le mani avanti, ma un’analisi basata sull’esperienza, conosco questa categoria. Siamo in linea con il percorso previsto, forse anche più avanti. Abbiamo 29 punti. Avremmo potuto averne qualcuno in più? Certo, ma la squadra è viva e competitiva. Maiuri ha scelto la Cavese, pur avendo altre offerte. Ha capito che la situazione non dipendeva da nessuno in particolare, ma da vincoli oggettivi. A livello economico, ci sono parametri da rispettare come l’indice di liquidità». 

Ulteriori chiarimenti sulle trattative: «Sannipoli è un giocatore importante, è stato un acquisto non facile e dobbiamo ringraziarlo per aver scelto noi. Credo fortemente in questo gruppo, che ha commesso pochi errori e merita fiducia. Abbiamo valutato la cessione di Konate per avere risorse sul mercato, ma alla fine ho ritenuto che il rapporto qualità-prezzo delle alternative non fosse conveniente. Quattrocchi è arrivato a fine mercato per una serie di situazioni, ma sta avendo difficoltà ad adattarsi al nostro campionato.  Anche alla Juventus non mi pare stia giocando».  

«Nel mercato di gennaio i tifosi si aspettano rinforzi di livello, ma ho già spiegato che non era possibile. Abbiamo fatto scelte mirate, prendendo un 2003 al posto di Barba, un 2005 come terzino sinistro e una punta centrale che deve ancora trovare la condizione ideale. Anche Maffei, pur essendo un calciatore bandiera, ha trovato meno spazio e aveva un ingaggio importante. La sua uscita è stata necessaria per fare spazio a Sannipoli».

Una panoramica sul presente e sul futuro

Sul tema dello stadio, invece:  «Non posso rispondere: io sono un lavoratore della società e rispetto le decisioni prese a livello gestionale. Questa stagione è cruciale perché abbiamo cambiato molto, ma la base è solida. Molti giocatori hanno contratti biennali, quindi non sarà necessario rifondare la squadra da zero. I giovani stanno crescendo e si stanno adattando al livello della Serie C».  

Logiudice si sofferma anche sui risultati “mancati” della Cavese: «Abbiamo ottenuto risultati importanti, come contro il Crotone in dieci uomini, ma anche sconfitte come quella contro la Turris. Non ci siamo mai lamentati, nemmeno quando ci sono mancati tre difensori o tre attaccanti. Abbiamo subito episodi sfavorevoli, come il secondo gol del Monopoli e dell’Avellino in fuorigioco, o il rigore dubbio contro il Trapani. Però non ci siamo mai pianti addosso».  

«Non abbiamo mai avuto la necessità di vendere, altrimenti avremmo ceduto Sorrentino, che è stato richiesto a lungo dal Cerignola e dal Catania. Questo dimostra che stiamo facendo un buon lavoro. Per il futuro, tutto dipenderà dai programmi della società. Il prossimo anno potrebbe essere un’altra storia, anche perché finalmente avremo una base solida su cui costruire».  

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Manuel Senatore
Manuel Senatore
Giornalista, futuro scrittore.
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