La Salernitana esce dal “Rigamonti” di Brescia con un punto prezioso per la lotta salvezza al termine di una partita sofferta. Analizziamo le scelte tecniche di mister Breda in questo pareggio a domicilio.
Brescia-Salernitana: le scelte di mister Breda
La Salernitana doveva dare continuità alla vittoria di domenica scorsa contro la Cremonese provando a fare punti in uno scontro diretto salvezza drammatico sul campo del Brescia.
Il Brescia prova a sfruttare le sue maggiori doti per poter far male alla retroguardia granata: la fisicità di Borrelli, la rapidità e l’estro di Olzer e D’Andrea e gli inserimenti di Besaggio. Data la ricerca di continuità e maggiore sicurezza, Breda si affida per 10/11 agli stessi uomini che hanno domato la Cremonese. L’unico cambiamento attuato è quello di Caligara in mediana, con Stojanovic schierato sin dall’inizio come laterale destro a tutta fascia e Ghiglione lasciato fuori. La mossa prevede una squadra più muscolare in mediana e un maggiore filtro che permetta ai difensori di lavorare meno. Come si suol dire, è importante uscire con i punti in tasca, che siano tre o soltanto uno.
Il non inserimento di Soriano porta la responsabilità di legare le due fasi al solo Tongya, che il tecnico trevigiano vede come mezzala nel suo 3-5-2.
La difesa regge, ma mancano le idee per pungere in attacco
Le due squadre partono in maniera piuttosto aggressiva, anche se le occasioni vere e proprie latitano per via dei molti errori tecnici che hanno condizionato la partita.
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Il Brescia agisce specialmente sulla propria fascia destra, dove D’Andrea viene sollecitato spesso e volentieri insieme a Bisoli per sfruttare la scarsa propensione alla fase difensiva di Njoh. Solo un Lochoshvili in stato di grazia ha limitato i danni in quella zona di campo. Dall’altra parte, Olzer deve fronteggiare uno Stojanovic poco ispirato a livello offensivo, ma coadiuvato da un Bronn concentrato e in fiducia. Gli inserimenti di Besaggio creano non pochi grattacapi a Ferrari, tenuto occupato da un Borrelli molto mobile, e Amatucci non riesce quasi sempre a metterci una pezza in fase di ripiego. Ragion per cui, l’inserimento di Caligara in media per andare a raddoppio si è rivelato decisivo: suo il salvataggio sulla conclusione a botta sicura del numero 39 delle rondinelle.
L’unica parte del primo tempo in cui la Salernitana ha tremato è stato in occasione del gol annullato a Besaggio al 7′: Christensen respinge un tiro di Borrelli deviato e l’incursore segna il facile tap-in. Sebbene Stojanovic non fosse salito insieme ai compagni di reparto, la fortuna ha voluto che il bresciano fosse comunque più avanti rispetto al terzino sloveno.
A livello offensivo la Salernitana offre poco e niente, se non una punizione di Caligara terminata alta. Cerri ha difficoltà a tenere impegnati i due centrali difensivi del Brescia, mentre Raimondo non riesce ad entrare nel vivo del gioco. Per non parlare di Tongya, il quale non riesce ad agire come vorrebbe a causa del pressing asfissiante della mediana lombarda.
Le mosse di Breda per far svoltare la partita nella ripresa
Nella ripresa, mister Breda si gioca la carta Soriano al posto di Amatucci al 59′ (con conseguente spostamento di Caligara a mediano davanti la difesa) per avere maggiore verticalità nella manovra. I palloni arrivano in avanti, ma gli attaccanti fanno comunque fatica a gestire la sfera.
Quando Olzer colpisce il palo sull’ennesima iniziativa del Brescia partita da destra con D’Andrea, al 67′ Breda decide di affidarsi al giovane Corazza per rilevare un Njoh in evidente affanno. Insieme al laterale scuola Bologna fa il suo ingresso in campo anche Verde, al posto di un impalpabile Raimondo, per avere maggiore profondità e imprevedibilità in attacco. Il fantasista napoletano ha subito l’occasione per timbrare il cartellino su ottima iniziativa di Cerri, ma la conclusione è troppo debole e centrale per poter impensierire Andrenacci.
Le mosse stanno avendo effetto, ma sembra ancora mancare quel passo in più per poter provare a portare a casa addirittura l’intera posta in palio. All’84’, Zuccon e Hrustic rilevano uno stremato Caligara e un abulico Tongya. L’obiettivo di queste mosse è semplice: maggiore corsa e dinamismo a centrocampo con l’ex Juve Stabia e una migliore gestione del possesso palla con l’australiano. Zuccon si rende protagonista di uno spunto che permette a Cerri di crearsi la giocata in area per tentare la zampata decisiva, peccato che pasticci al momento del dunque.
Il Brescia non riesce più a rendersi realmente pericoloso dalle parti di Christensen, mentre la Salernitana sembra avere più birra in corpo. Peccato, però, che le mosse si siano rivelate leggermente tardive per tentare il colpaccio. A vincere è stata la prudenza che, sebbene eccessiva, ha permesso ai granata di poter uscire indenni dal “Rigamonti” e incassare il secondo clean sheets consecutivo. Un buon punto per muovere la classifica e, per adesso, può andare bene così.