HomeSalernitanaGuidoni: "Sembrava La Bombonera". Il pensiero del doppio ex
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Guidoni: “Sembrava La Bombonera”. Il pensiero del doppio ex

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Stefano Guidoni si racconta

Il campionato sta per cominciare proprio da dove è terminato. La Salernitana incontra il Palermo nuovamente in casa, sperando in un risultato diverso, e chi meglio di un doppio ex può raccontarci le emozioni di queste maglie e di queste piazze. Parliamo di Stefano Guidoni, attaccante torinese arrivato a Salerno nell’anno della retrocessione dalla massima serie e che noi di SalernoSport24 abbiamo contattato.

Salerno e Palermo, due divise in dosso che per Guidoni hanno significato molto.

“Palermo e Salerno, due storie diverse ma simili. Arrivai a Palermo dopo l’avventura in granata. I rosanero erano stati appena promossi e le aspettative non erano di alto livello anche se il gruppo riuscì a fare bene. Emotivamente fu per me un’esperienza di alto livello in quanto la gente iniziò presto a volermi bene e riuscivo a ricambiare l’affetto a suon di gol. Salerno fu una esperienza molto simile anche se i gol furono meno. Il primo anno fu di grandi soddisfazioni, la squadra era giovane ma di talento e si cercò di dare il massimo per fare bene e riconquistare la massima serie. Purtroppo non andò come sperato”.

Ha disputato ottimi campionati in ambo le società eppure i rapporti son finiti in breve tempo.

“A Palermo arrivò Zamparini e non facendo parte delle sue scelte andai via. A Salerno invece il secondo anno iniziarono ad esserci problemi economici e la società mi “costrinse” ad andare via. Rimpiango ancora oggi quella scelta perché vivevo dei momenti bellissimi, ricordo ancora con emozione l’esordio con il Napoli, la gara con l’Atalanta, i gol… Giocare dinanzi a 25/30 mila spettatori che riempivano lo stadio ancor prima dell’inizio del riscaldamento era impressionante. Non serviva davvero riscaldarsi, bastava il calore dei tifosi a farci esser pronti. Veder venire giù la curva quando si segnava era inspiegabile, sembrava “La Bombonera” in Argentina”.

Sabato le sue ex formazioni si scontreranno all’Arechi nella prima di campionato. Che partita sarà e chi vede tendenzialmente protagonista, fra le due, della stagione ?

“Le prime giornate di campionato sono particolari, servono almeno tre-quattro partite per iniziare a vedere il valore della rosa. Sicuramente con un mercato terminato prima vi sono meno difficoltà e si ha più tempo per assemblare il gruppo. Però molti arrivano sempre a precampionato finito, vedi anche Di Gennaro arrivato solo tre giorni fa. E’ sicuramente un giocatore di livello superiore che può spostare gli equilibri ma deve comunque assemblarsi con il resto. Quindi alla prima è davvero fare una previsione. Nel contesto generale posso dire che Zamparini non ha continuità, le sue indecisioni scaturiscono problemi nell’ambiente e il suo modo di operare non lo condivido. Del resto la storia parla chiaro. Ha ripreso Tadino e molti giocatori sono rimasti, è una squadra costruita per vincere ma poi è il campo a parlare e non sempre a favore. Anche a Salerno c’è un patron che non va tanto per il sottile, certo è più distante avendo altri interessi ma lascia lavorare chi deve. Del resto ha confermato Colantuono che è un allenatore di grande esperienza e ciò è molto importante in un campionato come quello di serie B. La Salernitana ha cambiato molto, ha due portieri che conosco: Micai è uno estroverso e che ha già grande esperienza ed è una sicurezza; Vannucchi è giovane, è un tranquillo caratterialmente ma ha delle grosse potenzialità per venir fuori bene. In attacco si è rinforzata molto con Djuric che sicuramente non è uno da tanti gol ma ha delle grosse potenzialità e sa lavorare bene per la squadra e per il reparto offensivo, creerà molti spunti per Jallow che è un giocatore che sa anche cercarseli e crearseli. Di Gennaro dietro nella costruzione ed il gioco è fatto. Anche se non so come voglia giocarsela Colantuono penso che ha potenzialità anche fra i più giovani per poter esprimere un buon calcio”.

Sperando che le piazze non esplodano al primo intoppo…

“Salerno e Palermo sono piazze come già detto complicate ma io preferirei lavorare lì e non ad esempio a Cittadella. Ricordo quando arrivai che vi era Ivan bruciato e difatti presero Loriero. Io stesso a Palermo inizia sbagliando gol semplice ed uscii fra i fischi ma poi con caparbietà riuscii a conquistare il pubblico. Nel calcio serve carattere, altrimenti non arrivi da nessuna parte, e ci sono tanti esempi di calciatori bravi ma che non hanno retto”.

Un messaggio per la Salernitana ed i suoi tifosi?

“Il mio augurio per Salerno è quello di fare un buon campionato ed arrivare dove meritano. Ai tifosi dico di sostenere la squadra e di farlo anche nei momenti bui perché anche quelli ci saranno nell’arco della stagione. Ma proprio allora dovranno spingere con il tifo l’ambiente e la squadra, come loro sanno fare e bene”.  

 

 

 

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