Re David Di Michele ed i ricordi che lo legano a Salerno ed alla prossima avversaria Lecce
La prima trasferta della Salernitana sarà in quel di Lecce. Uno dei calciatori granata più amati dal tifo salernitano ne è stato protagonista qualche anno fa. Ma lui, il Re David per eccellenza, è stato anche uno dei protagonisti della serie A granata. Da allora di tempo ne è passato ma l’attaccante romano resta uno dei calciatori più stimati del panorama calcistico salernitano. A suo di reti si è fatto amare nei suoi tre anni con la casacca granata e noi di SalernoSport24 lo abbiamo contattato per rivivere insieme quei momenti e non solo.
Che ricordi ha Di Michele degli anni passati a Salerno e Lecce? Le due formazioni che si affronteranno nella prossima gara del campionato cadetto?
“Salerno mi ha fatto esordire in A, un’emozione importante che non si può dimenticare. Mi ha consacrato al grande calcio. Dopo due anni di serie B a Foggia arrivare a Salerno in massima serie e con grandi giovani fu davvero fondamentale. Fu una spesa importante da parte della società granata, e ringrazio ancora il Foggia di avermi ceduto e la Salernitana di avermi acquistato. Ho trascorso tre anni belli, certo con alti e bassi, come capita sempre, ma se per quei tifosi ero e sono ancora “Re David” vuol dire che qualcosa di importante l’ho fatto nonostante la retrocessione e le terze persone che si misero in mezzo facendo doppio gioco. Per fortuna col tempo io ho capito la realtà delle cose ed anche gli altri. Mi sarebbe dispiaciuto non lasciare un buon ricordo in una città ed una tifoseria come quella di Salerno. Dei tifosi ho solo un bellissimo ricordo al di là dell’essere contestato in determinati momenti. Ma quello fa parte del gioco del calcio. Se sbagli devi “pagare” lo scotto dell’esser messo sotto accusa come se fai bene ti prendi le lodi. Non posso nel totale non parlare che bene dei granata. Lecce è stata una tappa ugualmente fondamentale della mia carriera, anzi essendo alla fine anche leggermente più importante dal punto di vista emotivo e caratteriale vista la maturità. Anche lì ho trascorso tre anni bellissimi e a trentasei anni non è facile essere apprezzati ed amati dai tifosi. Loro lo hanno fatto. Essendo poi ricordi più freschi, e come ti ho detto maturi, sono quelli che mi hanno lasciato la sensazione “seconda casa”.
Eppure ad inizio carriera con il Lecce, ma contro, accadde un episodio alquanto “bizzarro”. Ricordi?
“E come dimenticarlo, era una gara decisiva di Coppa Italia. Era la fine, il nostro portiere Handanovic si fece espellere e così qualcuno doveva sostituirlo in porta. Spalletti non voleva andassi io ma mi imposi, corsi ad indossare i guantoni e la maglia di Samir e, immagina come mi calzava – ricorda sorridendo – attesi in porta l’avversario che fu Vucinic. Non pensai a dove lanciarmi, attesi un momentino e poi mi lanciai sulla destra. Lui forse sicuro di segnare la tirò abbastanza centrale ma con il piede sinistro ci arrivai buttandola fuori. Quella parata a fine gara valse più della stessa doppietta fatta”.
Torniamo ad oggi ed alla Salernitana. Come reputi questo mercato e pensi possa quest’anno alzare la famosa asticella ed aspirare a qualcosa di più di una semplice salvezza?
“E’ stato fatto un mercato importante e mirato quest’anno. Si sono cercati e presi i rinforzi giusti in ogni reparto, mettiamoci poi la famosa ciliegina sulla torta con l’arrivo di Di Gennaro. Mancava un play che dettasse tempi di gioco ed avesse esperienza, con lui quel vuoto è stato colmato anche se venendo da una stagione non proprio positiva ha bisogno di mettersi a livello fisicamente ma con lui in campo la Salernitana fa un passo avanti. Poi oltre le qualità tecniche è uno che ha personalità e carattere e serve in una formazione giovane”.
Di mister Colantuono che hai conosciuto in quel di Torino cosa puoi dirci?
“Colantuono è un allenatore di carattere, vive motivando la squadra a non mollare mai e a stare sul pezzo fino alla fine. Ciò serve oggi tantissimo a caricare la squadra e qualcosa si è vista già nella passata stagione. Basta che i ragazzi lo seguano e facciano gruppo e quest’anno penso si possano raggiungere i play off senza problemi”.
A parte Di Gennaro chi, o quale reparto, può fare differenza nella serie B attuale?
“In serie cadetta oggi la differenza la fa sicuramente il reparto difensivo. Un gol bene o male lo riesci sempre a fare ma l’importante è non subirne, o comunque non prenderne molti. Colantuono però è uno che fa lavorare tutti i reparti puntando poco sul singolo. Esperienza con l’Atalanta insegna. Per lui è il gruppo che deve prevalere sul singolo e se si riesce ad amalgamare tutti il gioco è fatto. Le soddisfazioni arrivano”.
I tifosi di una piazza importante come Salerno però sognano la massima serie e “contestano” la società sentendosi squadra per far emergere i giovani della Lazio e soprattutto temono la regola della multiproprietà.
“Mai dire mai, le regole possono essere cambiate e volendo una soluzione la si trova. Importante per ora è arrivarci, poi il resto si vede al momento. Per quanto riguarda essere squadra per valorizzare giovani credo che sarebbe meglio averla in A, nel massimo campionato si valorizzano ancor più. Fare un campionato di B non dà vantaggi a nessuno”.
Cosa pensi di quello che accaduto in questi mesi nel mondo calcistico “non giocato”?
“Non voglio entrare nel merito della questione. Dico solo che vi sono state troppe polemiche e pochi fatti. Bisogna solo sedersi e trovare il modo per cambiare le cose ma agendo, parlare solo serve a non essere più credibile se restan solo parole”.
In cosa è impegnato oggi David Di Michele?
“Sono l’allenatore dell’Under16 del Frosinone. E’ un’esperienza che mi entusiasma. Mettere a disposizione la mia esperienza per i giovani, aiutarli nel crescere in questo mondo soprattutto facendogli capire che il calcio non è solo guadagno ma, anzi, deve essere quello che era una volta: emozione”.
Torniamo a Lecce-Salernitana. Un pronostico?
“Siamo ancora all’inizio del campionato quindi, non potendo patteggiare per una o l’altra, spero in un pareggio. Quelli delle prime giornate non sono punti pesanti quindi un punto a testa può andare bene. Vedi, i granata hanno pareggiato anche contro il Palermo che è una formazione tosta, creata per risalire. Quindi è un segno positivo per ambire in alto e…”.
Un messaggio ai tifosi granata?
“Visto che questo è l’anno del Centenario mi auguro che si possa festeggiare con una promozione e spero con grande piacere di poter essere a Salerno con voi per farlo, o comunque di esserci per festeggiare i cento anni di storia, perché il calcio che amo è fatto di sentimenti ed il mio verso Salerno è ancora fortissimo”.