In vista della gara di Lecce, Riccardo Colombo ricorda la sua esperienza in granata
Domenica sera la Salernitana sarà di scena allo stadio “Via del mare” di Lecce, dove tre anni fa al 58′ un certo Riccardo Colombo salì più in alto dei difensori leccesi mettendo la palla in rete. Quella rete, quella vittoria, diedero il là definitivo alla prima posizione in classifica della formazione di mister Menichini che riconquistò la serie cadetta. Noi di SalernoSport24 abbiamo ascoltato l’artefice principale di quella vittoria, il nostro “CR7” dell’11 marzo 2015 (dopo, ovviamente, Carlo Ricchetti).
Cosa ricordi di quella gara e delle tue stagioni con indosso la casacca granata?
“Quella partita è stata la svolta. La vittoria a Lecce ci ha fatto credere e ci ha dato la forza di vincere il campionato e lasciare dietro il Benevento. Segnare poi il gol decisivo per me è stata una grande emozione ed è uno dei ricordi più belli di quella stagione. Pensa che molti tifosi mi mandano ancora il video della rete presa in diretta dallo stadio e lo conservo gelosamente sul telefono. I tifosi e quella curva poi. Scendere in campo e vedere quelle coreografie spettacolari come quella della festa con la Casertana, quella di sabato scorso con il Palermo. Fanno venire i brividi dalla tv pensa a noi calciatori in campo. Avevamo una squadra fortissima per la categoria e non potevamo non salire. Quest’anno la Salernitana si è rinforzata parecchio e può puntare ad essere protagonista”.
Di quella squadra non vi è più nessuno, anche Tuia è andato via. Pensi che in questi anni si è alzata l’asticella della rosa?
“Dalla promozione a oggi l’asticella man mano si è alzata. La società sta mantenendo le promesse fatte. Oggi la formazione granata ha una rosa di qualità, ci sono due titolari per ogni ruolo e credo che si siano fatti sforzi economici importanti proprio per costruire qualcosa di importante. Ha lavorato bene il Ds Fabiani con la società, poi sarà sempre il campo a determinare il risultato ma soddisfazioni se ne possono togliere. Mi spiace solo aver visto Rosina fuori dalla lista perché lo conosco dai tempi del Torino ed è un giocatore di gran classe, può essere ancora utile in squadre di vertice ma le dinamiche in uno spogliatoio sono tante quindi non sapendo cosa sia accaduto non possiamo sapere il perché di questo allontanamento”.
Un nome o un reparto che possa fare differenza?
“Il top è sicuramente Di Gennaro, per la categoria è un lusso avere un calciatore di costruzione come lui. In questa serie B conta molto il reparto difensivo e mi sembra che una certa solidità sia stata trovata già lo scorso campionato. Schiavi è tornato ad alti livelli ed è una sicurezza, si è preso Perticone che conosco e, oltre alle qualità di gioco e l’esperienza di categoria, posso dirti che è una persona seria e scrupolosa ed uno come lui è fondamentale in uno spogliatoio. Per il resto però sono fondamentali anche gli attaccanti. È stato preso Djuric che non è un vero bomber ma lui fa un lavoro sporco importantissimo sia per la squadra che per il compagno di reparto”.
La prima giornata ha visto la Salernitana pareggiare in casa con il Palermo e ieri sera il Lecce pareggiare in quel di Benevento. Cosa ti aspetti dallo scontro a Lecce?
“Domenica non sarà facile. Le prime partite sono quelle strane dove può accadere di tutto. Vi è ancora sulle gambe il carico della preparazione e la non conoscenza totale fra i giocatori. Importante è dare continuità ai risultati quindi già tornare a casa con un pareggio è importante. Poi io ho l’impressione che, anche se si è già scesi in campo, si torni a 22 squadre. Il campionato cadetto è lungo quindi per essere al top di formazione servono più partite. Importante è che i tifosi vadano al di là del risultato e continuino a seguire la squadra allo stadio e a mantenere l’entusiasmo di oggi. Avere 15/20 mila tifosi dagli spalti ad incitarti, credimi, dà una marcia in più a noi”.
Noi. Parli ancora da calciatore granata. Entusiasmo è alle stelle in questo momento, è vero, ma sai bene che il tifoso è molto umorale e, soprattutto, una parte è ancora distante dalla società.
“Vero, parlo da tifoso granata e così sarà sempre. Comunque, se guardiamo l’operato della società, da quando ha rilevato la Salernitana in serie D, da tifoso obiettivo mi sento di poter dire poco contro. Al giorno d’oggi basta vedere quante squadre importanti sono fallite. Il calcio è anche business e se davvero si vuole fare bene ed avere continuità bisogna fare molta attenzione alla logica economica. Ripeto. Quest’anno sforzi importanti sono stati fatti, si può dire poco al lavoro svolto dal Ds che ha portato in rosa ottimi giocatori. La curva deve sostenere perché è merito anche loro se in C abbiamo fatto tanti gol e vinto il campionato. Davvero loro riescono a spingere la palla in rete. Bisogna dare fiducia a questi ragazzi”.
Hai iniziato la carriera con la Pro Patria e dopo la Salernitana vi sei ritornato. Come mai questa scelta?
“Si, sono tornato da dove è iniziata la mia carriera. Potevo fare altre scelte ma, non per riconoscenza, ci tenevo a tornare alla Pro Patria conoscendone l’ambiente. Speriamo di fare un buon campionato e magari, visto che anche qui è centenario, fare una doppia festa”.
Per concludere dimmi la favorita di questa serie B e la squadra rivelazione.
“La super favorita, guardando le rose a disposizione, per me è il Benevento. Ha tenuto l’ossatura migliore dello scorso torneo. Ha Massimo Coda che oramai per la serie è un giocatore consolidato ed inoltre ha preso calciatori come Nocerino e Maggio che hanno grosse qualità. La sorpresa? La Salernitana. Non trovo un punto debole nella rosa quindi potrà essere davvero la squadra rivelazione”.
E Riccardo ci lascia con i suoi saluti…
“Un grosso saluto al popolo granata ed agli amici della redazione di SalernoSport24. E, forza Salernitana”.