Il “mitico Pelé” granata Daniele Pasa, fra passato e presente
Erano gli anni novanta, quelli che calcisticamente per Salerno sono stati i migliori. Era il ’90, l’anno del ritorno in serie B. Era l’anno del Presidente Soglia, di mister Ansaloni , di Battara, di Carruezzo e soprattutto del “Pelè” granata. Era l’anno di Daniele Pasa e del nuovo stadio Arechi che intonavano “Sai chi è il calciatore che assomiglia al mitico Pelè? Pasa Daniele Pasa”. E noi lo abbiamo contattato per ricordare il tutto e parlare della Salernitana e della prossima gara con il Padova, maglia che ha indossato ed anche allenato.
Ciao Daniele, cominciamo dal passato. Che ricordi hai di Padova e di Salerno. Cosa ti hanno dato calcisticamente ed emotivamente queste due realtà sportive?
“Calcisticamente ho fatto tutta la trafila delle giovanili del Montebelluna per poi passare all’Udinese e al Parma prima di approdare in serie B nel Padova, vicino casa, dove disputammo un campionato discreto, conquistando la salvezza in anticipo. Poi ci sono tornato da allenatore: ero il secondo di Dal Canto. A Padova sono stato bene ma a Salerno ho vissuto l’esperienza calcistica più bella sia calcisticamente che sotto il profilo personale e ancora, dopo 26 anni, mi rammarico di come è finito lo spareggio di Pescara contro il Cosenza e di aver perso la permanenza in serie cadetta. A Salerno sono stato benvoluto, quegli anni e quella tifoseria mi hanno lasciato tanto – e sorride al mio ricordo del coro della curva – ero un idolo. Spero di cuore che la Salernitana possa tornare presto in A. Lo merita la città e l’intera tifoseria che era incredibile allora come adesso. E’ un pubblico che vive per la squadra. Spero che trovino presto tutte le componenti giuste per tornare in alto. I granata hanno una proprietà forte e spero Lotito porti a Salerno la stessa passione che ha per la Lazio. Basta qualche investimento per raggiungere il traguardo che tutti si augurano”.
Parli di società giusta, ma sai che non da tutti il Patron è ben visto proprio per il problema “doppia squadra”.
“Lo capisco e so che ci sono problemi per la multiproprietà ma visto ciò che vi è in giro nel panorama calcistico almeno quella granata è una società sana e con possibilità di crescita. Mi sembra che sia stato fatto quest’anno anche un buon mercato rispetto al passato”.
Un mercato migliore, quindi pensi che possa aspirare davvero a qualcosa di più che un campionato di salvezza?
“La serie B è molto difficile ma facendo bene le prime 7/8 partite, mantenendo la giusta continuità di risultati positivi si instaurano le componenti giuste: entusiasmo nel pubblico, i giocatori prendono consapevolezza di poter fare bene e l’allenatore del suo modo di giocare. Tutte queste componenti insieme rendono il tutto più semplice e diviene facile vincere”.
Degli acquisti cosa puoi dirmi?
“Inutile dire che Di Gennaro è la ciliegina sulla torta. Conosciamo tutti il calciatore e la sua forza tecnica. Jallow ancora deve dimostrare realmente il suo valore ma dalla sua ha l’età e l’entusiasmo proprio di crescere e Djuric ha fatto sempre bene ovunque. In avanti la vedo molto bene ed anche gli altri possono far bene”.
Tuo figlio gioca nel Cittadella, attualmente prima in classifica. Chi credi possa ambire ad un campionato di vertice?
“Si, Simone gioca nel Cittadella e nonostante siano stati venduti tanti giocatori sono partiti bene vincendo le prime due gare. Questo perché sono riusciti a trovare subito la sintonia giusta fra loro. Per questo ti dico che a Salerno questo amalgama generale dovrebbe essere facile da raggiungere per fare bene. Per quanto riguarda le altre squadre sicuramente le retrocesse sono favorite. Verona ha una grande squadra che dovrebbe fare un campionato di vertice ma allo stesso tempo si potrebbe fare un campionato mediocre se non si va tutti verso la stessa direzione. Anche il Crotone ha esperienza e giocatori forti. Vedo un campionato molto più equilibrato rispetto al passato”.
Attualmente ci sono 19 squadre ma si parla nuovamente della possibilità di portarlo a 22 se non oltre. Cosa ne pensi?
“Non credo si arrivi a 24 ma resta che riammettere altre società ora complica la vita a tutti. Sia dal punto di vista logistico che proprio di fatica. Bisognerebbe riprogrammare il lavoro fisico con partite in più ed inoltre si rischiano anche più infortuni. E’ stata fatta una scelta e quella dovrebbe restare”.
La prossima gara la Salernitana affronta il Padova. Chi vedi favorita alla conquista del massimo risultato?
“Il Padova ha un buon tecnico e una delle sue principali caratteristiche è non mollare mai. Ha entusiasmo e poi la squadra è stata cambiata poco ma, giocandosi anche all’Arechi, con quel pubblico, sinceramente vedo favorita la Salernitana. E con l’ennesimo risultato positivo pensa possa aprire gli occhi per continuare al meglio”.
Cosa fa oggi Daniele Pasa?
“Questo per me è un momento particolare. Ho vinto il campionato scorso di Eccellenza con il Sandonà ma qualcosa si è rotto con la società e quindi sono andato via. Ho avuto altre richieste ma non mi entusiasmavano. Per ora mi godo i miei figli e i loro successi sportivi. Ma ovviamente amando il calcio e non potendo viverne senza spero di riprendere quanto prima il mio lavoro. Per ora tiferò per i miei figli come ti dicevo e per la Salernitana che è e sarà sempre nel mio cuore”.