Michele Franco è stato uno dei conquistatori della Serie B
Si accasa alla Salernitana nell’estate del 2014, conquistandosi di diritto la maglia da titolarissimo nel reparto difensivo granata. Parliamo di Michele Franco, uno degli artefici della vittoria del campionato e della promozione. Un giocatore che non rimbalza nella mente di tutti come un Calil o un Gabionetta ma uno dei perni più importanti sicuri per la vittoria finale. Un difensore arcigno che diede filo da torcere a tutti coloro che passavano dalle sue parti ed una persona seria rimasta comunque nel cuore dei tifosi granata. Noi di SalernoSport24 lo abbiamo contattato per rivivere con lui i momenti salienti di quella avventura e per parlare anche di quello che è il futuro della Salernitana.
Partiamo dal chiedergli, da doppio ex di Padova e Salernitana, quali sono i ricordi da ambo le squadre e le città.
“Sicuramente Padova è stata una tappa importante per la mia carriera. Era il mio approdo in serie B e quell’anno fu allestita una importante che mirava al salto di categoria. Padova ha una storia sportiva di livello, vi era una società forte e una tifoseria con tanto entusiasmo. La mia prima volta in cadetteria alla fine è stata piena di emozioni e tutto l’ambiente mi ha dato tanto. Salerno è stato l’anno della promozione. Un anno fantastico sia dal punto di vista sportivo che da quello personale. Un anno dove il gruppo era unito in tutto, eravamo sempre insieme e con il piacere di starci. Quella unione per me è stata l’arma in più per fare la differenza e vincere il campionato. Nell’insieme comunque i miei tre anni a Salerno sono stati emozionanti, mi sono trovato bene con tutti, con la gente, con i tifosi e poi è nata anche la mia prima figlia. Poi ho ritrovato anche in squadra Bovo, con il quale avevo anche giocato a Padova, e con il quale siamo amici veri anche fuori dal campo, tanto da fare sempre le vacanze insieme”.
I tifosi granata sono noti per la loro passione ma anche per il loro sentirsi secondi alla Lazio. Cosa pensi e come tu hai vissuto questi anni da calciatore in questa bella ma anche difficile realtà?
“Argomento è molto ampio ma posso dirti che anche il primo anno di serie B il pubblico è sempre stato vicino, fino all’ultima partita in casa che ci ha portato alla salvezza. Poi una piazza come quella è normale si aspetti qualcosa in più. Però la Salernitana ha una solidità che poche piazze possono vantare, quella società ti garantisce comunque determinate cose e quest’anno ne è la dimostrazione. Nell’anno del centenario sono stati fatti investimenti importanti per dimostrare che comunque fare il salto di categoria è un obiettivo di tutti. Aver portato in granata gente come Di Gennaro, Djuric e altri fa chiaramente capire che si mira al meglio. Poi il tifoso sente e ragiona con il cuore per la propria squadra quindi si aspetta sempre di più ed arrivare in A. Penso che oggi questo sia stato fatto, poi spetta al campo dimostrare il tutto”.
Un campionato, quello cadetto appena iniziato, che sembra maggiormente livellato rispetto al passato. Ma cosa, secondo te, farà la differenza per raggiungere i traguardi più alti?
“I campionati sicuramente li vince la squadra che ha una solidità difensiva importante, magari non la difesa migliore, ma sicuramente una delle più forti. Se a questa aggiungiamo delle individualità importanti, soprattutto in attacco, con un bomber da doppia cifra, allora le probabilità di fare bene sono più alte. Bhe, Djuric non è uno da doppia cifra ma è molto importante per il reparto. Come avere anche un portiere come Micai, che fa parte della solidità del reparto arretrato che ti dicevo prima, che dà sicurezza a tutti”.
Momentaneamente il Cittadella è primo. Pensi sia solo una sorpresa temporanea e chi ben presto può sostituirla al vertice della classifica?
“Cittadella non è sicuramente una corazzata e neanche più una sorpresa. Ha centrato i play off ed ora va alla grande ma per me in prima fascia restano Verona e Benevento, sono loro che oggi hanno maggiori possibilità della A diretta. Farei attenzione al Perugia che ha ottimi giovani e alla Salernitana che può dare molto fastidio e dire la sua nella parte alta della classifica”.
Campionato iniziato nel caos più totale, cosa ne pensi?
“In base alle regole non si poteva cambiare il format, le regole esistono e vanno rispettate. Bisognava aspettarsi i ricorsi e contro ricorsi delle escluse. Purtroppo quello che è accaduto non è altro che lo specchio del calcio italiano di oggi. Ed è brutto veder ridotto così questo sport che è sempre stato il fiore all’occhiello. Io penso e trovo più giusto riportare comunque il campionato di serie B a 22 squadre. Chi merita non lo so. Non conosco i criteri di ripescaggio ma sarebbe corretto prendere una retrocessa e l’esclusa dalla finale play off, quindi Siena, ma come dicevo è un mio pensiero, come penso che anche così facendo si continua con i ricorsi. Si è purtroppo entrati in un vortice senza fine”.
La Salernitana dopo la sosta affronterà il Padova. Come credi possa andare questa partita e chi la spunterà?
“Seguo tutte le partite e soprattutto la serie B. Il Padova è una squadra fastidiosa: sa difendersi bene ma anche combattere. È rognosa da battere ma penso che la Salernitana riuscirà a fare risultato pieno facendo prevalere alla fine la sua superiorità”.
Sei ancora svincolato, dove e quando potremo rivedere Franco in campo?
“Ho rifiutato diverse situazioni perché non vi è stato trovato accordo economico. Momentaneamente ho in ballo altre situazioni ma ancora non ho scelto il progetto migliore per me… ho vinto un altro campionato di Lega Pro quindi aspetto la scelta più stimolante”.
Un messaggio ai tuoi vecchi tifosi?
“Porterò sempre nel cuore quella tifoseria. I tre anni vissuti a Salerno sono come già detto indimenticabili e una tifoseria calda e passionale come quella granata merita di coronare quanto prima il sogno chiamato serie A. Un saluto a tutti voi ed agli amici della redazione di SalernoSport24”.