Il ritorno al campo è come il primo giorno di scuola, la prima partita di campionato solo che, invece, siamo alle battute finali.
Non è la prima partita di campionato, ma dopo un mese…
La voglia e il bisogno di staccare la spina hanno preso il sopravvento, in un campionato falsato ancor prima che cominciasse. Alla fine saranno Salernitana e Venezia a pagare le spese altrui.
Il Foggia, pur retrocessoretrocesso c’ha provato fino alla fine a rientrare in un discorso che pure non le apparteneva. E ci proverà ancora. Il Palermo ha commessocommesso un illecito, amministrativo, ma pur sempre un illecito. La storia del calcio è piena di fatti del genere, squadra declassate all’ultimo posto, penalizzate fino alla retrocessione. Il Palermo, così come lo stesso Foggia e il Chievo in Serie A, invece, no. Semplicemente no. Sono cambiate le regole e non ce l’hanno detto? Ora, come dice il dg del Venezia, si può barare che tanto la pena non sarà commisurata al danno?
Quello che è certo, e che rimane, parla di una sensazione sempre più difficile da raccontare. Sempre più inumano lo Sport che per primo in Italia riesce (o riusciva) nel far emigrare migliaia e migliaia di persone da casa allo stadio. Su e giù per l’Italia.
E ora parlerà il campo
Salernitana e Venezia si sono allenate, nell’ultimo mese, con la testa alla prenotazione delle vacanze. Non è una colpa.
Troppa la disparità tra reato e pena, chi se lo poteva aspettare?! Forse, in un mondo in cui la stanza dei bottoni del calcio ha iniziato a farsi comandare dai tribunali ordinari, bisognerebbe iniziare a chiedersi se questo è ancora lo Sport che porta alla stadio la gente fin da bambini. E allo stadio, proprio ora, non vien voglia di andare. Ancora una volta… grazie LegaLega. Non rispetti le regole e vuoi giudicare.