La Salernitana esce sconfitta dal campo nella partita della 17ª giornata di Serie B, il Pordenone si porta a casa i tre punti.
Col Pordenone la Salernitana esce a testa alta
Inizia così quest’analisi del giorno dopo, dell’onore. L’onore delle armi d’altri tempi, che si traduce nel sudore della maglietta, in quella voglia non lasciare il campo senza provarci. Senza arrendersi ad una serata storta, anche del campo.
Se a Monza si era visto un calcio superiore nei mezzi in possesso dell’avversario, altra caratura doveva essere – ed è – il Pordenone al quale le circostanze hanno dato più di un vantaggio.
La sorte favorevole con Rapuano
Prima di ieri sera i granata avevano perso una sola volta con il fischietto riminese. Si trattava della sciagurata trasferta di Cittadella dello scorso campionato. Ma eccolo il ‘vantaggio’ arrivare in soccorso dei friulani contro la prima in classifica: un cartellino rosso sventolato in faccia a Capezzi nella prima frazione.
L’ex Samp l’unico della rosa di Castori in grado di produrre un po’ di gioco. In pratica, in un sol colpo, si annientata tutta la capacità offensiva dei granata.
Ma la Salernitana non è solo Capezzi, ci mancherebbe. Ed è qui si ammirano certe sconfitte, quelle di non arrendersi all’inevitabile destino, quelli che potrebbero evitare chi costruisce, e pare costruire una spada, senza la punta per ferire.
Alla Salernitana ora attende un altro scontro diretto, su un campo difficile, ma forse non più difficile di quello che poteva sembrare Monza. Senza però Capezzi e Di Tacchio, la cintola dei granata. Tredici giorni di pausa e mercato nei quali servirà dare una risposta, a Castori, alla piazza e alla Serie B.