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Esposito: “Sconfitta immeritata. La situazione è difficile, ma non tragica”

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Al termine del match salvezza del “Guariglia” tra Gelbison e Viterbese, vinto dai laziali grazie alla rete dagli undici metri nel finale di Marotta, ha parlato, in conferenza stampa, l’allenatore dei rossoblù Gianluca Esposito.

La conferenza post Gelbison-Viterbese

L’allenatore avellinese ha commentato così, ai microfoni, la cocente sconfitta.


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«Oggi abbiamo costruito tanto, assistito, ma crossato male. Il portiere avversario ha sfoggiato grandi parate. Si tratta di una sconfitta che fa male per come è maturata».

«Fischi a Tumminello? È il momento di stare uniti, di non pensare a queste cose, a partire dai tifosi, dallo staff e dalla società intera. Possiamo uscirne soltanto uniti».

«Ribaltone? È l’ultimo dei miei pensieri ora».

«La vittoria della Viterbese non credo sia meritata. Abbiamo iniziato a giocare palla lunga, a spaccarci: è stato un errore. Dovevamo cercare la vittoria in maniera più ragionata, come fatto nel primo tempo».

«Mi pongo il problema di far restare la Gelbison in Serie C, del resto non m’importa nulla».

«C’è tanto rammarico e delusione al momento. Abbiamo gestito male gli ultimi dieci minuti, come l’ultima situazione da calcio d’angolo. La situazione è difficile, ma non tragica. Bisogna guadagnare un punto dalla diretta concorrente (Turris, Messina, Monterosi)».

«La Gelbison ha perso la partita perché ha cercato la vittoria in maniera frenetica: è paradossale. Con un pizzico di esperienza in più sarebbe andata diversamente».

«La stanchezza fa perdere lucidità, non ho visto però una squadra impaurita».

«D’Agostino titolare? Non parliamo di singoli ma di Gelbison».

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Elio Granito
Elio Granito
Giornalista, classe ’95, iscritto all’Albo nazionale dei Pubblicisti, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti del mio carattere risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute con figure di rilievo all'interno del mondo del giornalismo e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".
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