La prova di Candreva in Roma-Salernitana non è passata inosservata. Il fantasista romano ha deliziato la platea dell’Olimpico con giocate straordinarie e gesti tecnici da campione vero, con standard elevati per un giocatore della sua età.
Candreva “da clonare”: 36 anni e non sentirli
Antonio Candreva ha abituato, ormai, tutta Italia alle sue prove monstre lontane parenti della sua non più verde età.
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Tre gol realizzati dalla Salernitana in gare ufficiali e tutti portano la sua firma. L’assenza forzata di Dia avrà sicuramente favorito la vena realizzativa del numero 87, ma il modo in cui si è fatto trovare pronto lascia adito a profonde riflessioni. Un giocatore che sta mantenendo standard da prime all’età di 36 anni può far sbalordire anche il più scettico tra gli estimatori. La partita del fantasista di Tor de’ Cenci è stata molto essenziale, ma il repertorio mostrato nel pomeriggio di domenica all’Olimpico è quello di un campione lontano dall’ipotesi del ritiro.
Gol da cineteca e prestazione essenziale
Il gol del pareggio realizzato nel finale di primo tempo ha mostrato il “Romoletto” tanto apprezzato nella Capitale, sponda Lazio. Ricevuta palla all’ingresso dell’area di rigore dopo il velo di L. Coulibaly, Candreva ha saltato secco Smalling rientrando sul suo piede forte, il destro, e ha fatto partire un missile terra-aria che Rui Patricio non è riuscito ad intercettare. Pallone imparabilmente terminato sotto la traversa e Olimpico ammutolito.
La sensazione di smarrimento del pubblico giallorosso si ripresenterà anche in avvio di ripresa, nel modo più impensabile possibile. Bradaric azzarda un cambio gioco sulla trequarti per liberare l’ex Samp sul vertice destro dell’area di rigore. Il trequartista granata non si scompone: controllo volante orientato col destro ad evitare la pressione di Cristante e traiettoria immaginifica disegnata col sinistro che si conclude sotto l’incrocio dei pali. Tra incredulità e stupore, il pubblico di fede giallorossa si alza in piedi ad applaudire una prodezza di rara bellezza, mentre “Mast’Antonio” va ad esultare sotto lo spicchio festante riservato ai numerosi supporter granata giunti nella Capitale.
Per il resto, non ci si può aspettare certo una prova atleticamente importante da un giocatore che si avvicina ai 37 anni, ma è in questi casi che si vede il giocatore in grado di fare la differenza. La maturità e l’esperienza vogliono che un calciatore si limiti all’essenzialità, sfruttando il vasto patrimonio tecnico a disposizione. Certo parlare di essenzialità dopo due eurogol potrebbe far storcere il naso, ma sta proprio qui il bello della prestazione di Candreva: coniugare utile e dilettevole in poche e decisive grandi giocate. In altre parole: essenziale.