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Caso plusvalenze: undici club coinvolti. Rischio di esclusione dal campionato

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Sono undici le squadre coinvolte nel caso plusvalenze. Tra queste, ci sono anche le due big Juventus e Napoli, che nel peggiore dei casi sono a rischio penalizzazione.

Caso plusvalenze: la situazione

Sono undici le squadre coinvolte nel ‘caso plusvalenze’. Si tratta di: Juventus, Napoli, Genoa, Sampdoria, Empoli, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli, Novara e Chievo. Oltre alle due big e ai club di A, quindi, sono finite sotto la lente di ingrandimento anche club di Serie B e Serie C. Le indagini della Procura Federale presso la FIGC si sono concluse nella giornata di lunedì, 21 febbraio. È allora che le squadre hanno ricevuto, come riportato da La Repubblica, tale comunicazione.

Secondo SportMediaset, nel mirino di CoViSoC e Consob sarebbero finite 62 operazioni (42 di queste sarebbero della Juventus). «Per quanto riguarda il Napoli, invece, sotto l’occhio del ciclone è finita l’operazione Osimhen». Infatti, nella trattativa che ha portato il bomber nigeriano alla corte di Spalletti, furono inseriti quattro giocatori del Napoli. Karnezīs (all’epoca terzo portiere degli azzurri) e tre giocatori della Primavera (Manzi, Liguori e Palmieri). Alla fine una «valutazione complessiva di poco superiore ai venti milioni di euro: un costo ritenuto eccessivo per giocatori che vantavano poche presenze tra i professionisti, se non qualcuna in Serie C».

Il peggio potrebbe capitare per le società che hanno utilizzato queste plusvalenze gonfiate per potersi iscrivere al campionato. Se così fosse, non verrebbero applicate delle ammende ma ci sarebbero senza dubbio punti di penalizzazione e, in casi più gravi, si arriverebbe all’esclusione dai campionati. Per La Repubblica «Sarebbero tre i club in una condizione simile. Anche uno di Serie A».

L’indagine toccherà anche alcuni calciatori se la Procura riterrà abbiano avuto un ruolo attivo nell’accettare valutazioni fuori mercato per trarne un vantaggio economico.

Il comunicato della Juventus

La Juventus, società quotata in borsa e quindi chiamata ad avere una certa trasparenza, ha comunicato: «[…] di aver ricevuto questa sera, unitamente ad altre dieci società di calcio italiane e relativi soggetti apicali, una “Comunicazione di conclusione delle indagini” dalla Procura Federale presso la FIGC in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze, in seguito alla segnalazione della CoViSoC, per l’ipotizzata violazione dell’articolo 31, comma 1, e degli articoli 6 e 4 del Codice di Giustizia Sportiva».

Si conclude: «Si precisa che l’atto notificato, riguardante taluni trasferimenti perfezionati negli esercizi 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021, non costituisce esercizio dell’azione disciplinare da parte della Procura Federale. La Società potrà ora avere accesso agli atti e articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter dimostrare la correttezza del proprio operato».

Escluse alcune delle 42 operazioni che vedevano protagonista il club bianconero, tra cui gli scambi Pjanić-Arthur con il Barcellona e Cancelo-Danilo con il Manchester City. Le undici società avranno due settimane di tempo per accedere agli atti e preparare le proprie difese. Allo scadere dei 15 giorni si prenderà una decisione: o ci sarà un rinvio a giudizio sportivo dinanzi al Tribunale Federale, o archiviazione. Per le due big è ipotizzato il semplice illecito amministrativo, punibile con un’ammenda (salvo sanzioni più gravi in tema di licenze UEFA).


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