Colantuono ieri è tornato al “Mary Rosy” da allenatore della Salernitana per la quarta volta nella sua carriera. Il tecnico romano, ormai salernitano d’adozione, ha spesso giocato con un’idea di gioco quanto meno salda, ovvero la difesa a 3. Ma nella rosa costruita da Petrachi non ci sono difensori ‘braccetto’.
Difesa da rivedere per Colantuono
Il ritorno di Cola in granata si accompagna per forze di cose al ruolo che assumerà: quanto prenderà dal predecessore Martusciello e quanto porterà di nuovo. Nel giro di 24 ore tutte le latitudini del tifo e dei media si sono scatenati sulla fattibilità di una difesa a 3. Un aspetto quasi scontato, dimenticando però che quasi tutti i giocatori attualmente nel roster dei centrali della Salernitana si dovrà adattare. E un difensore che si adatta non è mai una bella cosa.
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La Salernitana ha fin qui subito la bellezza di 18 reti in tredici gare di campionato, spesso subendo in serie gli attacchi degli avversari e prendendo un contropiede dopo l’altro, anche dalle rimesse lunghe del portiere avversario. Se a questo si unisce la difficoltà di andare in rete delle sue punte, i 13 punti in classifica sono una naturale conseguenza in cui la piazza non si senta soddisfatta.
L’obiettivo di Colantuono
Come ha detto il neo allenatore il primo obiettivo è quello di uscire dalla situazione di classifica in cui la squadra è precipitata. E, sempre come ha sostenuto in fase di presentazione, si adatterà al ‘materiale’ umano che ha a disposizione. Detto ciò vien facile da pensare che dovrà smettere i panni della difesa a 3, semplicemente perché non può: Ferrari, Velthuis, Ruggeri, tutta gente presa per una difesa con coppia di centrali con la sola eccezione di Bronn, già presente in rosa ed unico ad avere avuto esperienze diverse.
Dei terzini c’è poi Jarozsynski che ha avuto esperienze in un terzetto di difesa, ma si tratterebbe sempre di un adattamento, oltre da considerare una condizione fisica non ancora ottimale. Insomma se bisogna partire dalla difesa per costruire una casa, al momento le fondamenta, non sono quelle che si sposano al progetto Colantuono. Quindi il mister si trova davanti delle scelte: può aspettare gennaio e farsi accontentare da Petrachi per cambiare i connotati della difesa; può adattarsi così come ha dichiarato in conferenza; può forzare la situazione e andare dritto sulla difesa a 3.
L’unica cosa certa è che dieci giorni di lavoro dovranno dare delle risposte a tecnico e giocatori per capire il da farsi, anche perché la prossima gara è con il Sassuolo, non il migliore dei clienti al momento.