Cristian Gandini, è il centrovasca della Rari Nantes Salerno. Il classe 1996, nato ad Imperia, vanta diverse presenze nelle nazionali giovanili. Sabato scorso il sodalizio caro al patron Gallozzi ha esordito in A1. Gandini e i suoi hanno esordito in massima serie Alla piscina “Simone Vitale” di Torrione, dall’altra parte i vice campioni d’Italia del Brescia. SalernoSport24, da sempre vicina a tutto lo Sport della provincia, ha intervistato Cristian, dal bordovasca della “S. Vitale”.
Cristian Gandini il mago della Rari Nantes
Dai suoi compagni di squadra viene chiamato “il piccolo mago”, certo è che la porta la vede spesso. Prima di Salerno, era al Bogliasco prima, e al Torino. In A1, ha totalizzato, prima di arrivare a Salerno, 54 gol in due anni… un motivo ci sarà se lo chiamano mago. SalernoSport24 lo ha raggiunto a Torrione, e dalla piscina “Simone Vitale” arriva il suo caloroso saluto a Salerno.
Ciao Cristian. Prima di tutto auguri.
«Oggi è il mio compleanno, mi fa molto piacere aver ricevuto questo inaspettato regalo di essere vostro ospite».
Sabato scorso, il Brescia. Te lo aspettavi un inizio così?
«Il calendario, è vero, non ci aiuta. Ora andiamo prima a Roma. Poi la prossima casalinga sarà contro il Pro Recco in casa, i campioni.
L’appuntamento con la Pro Recco è mercoledì prossimo. Cosa ci puoi dire di questa squadra?
«Nella Pro Recco ci sono fior di campioni del mondo, sono la Juventus della pallanuoto. Però l’emozione si scioglierà subito appena entrati in vasca. E, da una parte, potrebbe essere un fattore positivo incontrare queste squadre così forti già all’inizio così da sciogliere la tensione dell’impatto con il campionato di massima serie».
Dicevamo… prima Roma. Poi Pro Recco. Impossibile fare punti?
«Direi di sì. Mentre noi perdevamo sonoramente con il Brescia, la Pro Recco, altrettanto sonoramente, vinceva 20-3 a Firenze. È obiettivamente un altro pianeta. Quello che però vogliamo fare è provare a render le cose difficili ai campioni del mondo. Questo sì, possiamo avere le qualità per farci sentire».
Da due anni a Salerno. Come ti sei trovato fino ad ora?
«Salerno è una città fantastica, la gente è accogliente e mi fa sentire a casa. Si mangia molto bene e si respira proprio aria di sport tra Salernitana e non solo. Alla fine dello scorso campionato dei granata abbiamo potuto ‘ammirare’ da esterni l’amore di questa città per la maglia, per la storia. È qualcosa di viscerale che va oltre i valori legati meramente ai risultati del campo».
