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Delusione a Mantova, ora la pausa per ricarica la Salernitana

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Sconfitta piuttosto inattesa a Mantova la Salernitana, che incappa nella seconda battuta d’arresto stagionale.

Prestazione sottotono per i granata

Mister Martusciello non varia il canovaccio tattico iniziale e conferma a larghi tratti la formazione anti Samp, con la variazione di Gentile terzino a destra. Linea della continuità quindi dal primo minuto, che finisce col non pagare in termini di rendimento della squadra nei 90 minuti.

Poche le iniziative fin dall’inizio. Opaco primo tempo della Bersagliera che si adegua ai ritmi lenti dei padroni di casa, ben messi in campo dal tecnico Possanzini.

Manovra lenta, ma squadra ordinata nel complesso, si soffre sui cambi di gioco, Velthuis spesso in crisi sul riferimento offensivo Mensah.

La Salernitana si fa vedere timidamente con il solito Tongya, sempre abile ad inserirsi ed a calciare a rete.

Doccia fredda al primo minuto della ripresa

Nella ripresa, il Mantova passa in vantaggio dopo 15 secondi a causa di una disattenzione difensiva granata, che puntuale arriva. Gli ospiti soffrono le incursioni sulle corsie laterali e prendono poco l’iniziativa in fase offensiva, a differenza delle precedenti partite.

Quando il trainer del Cavalluccio decide di attingere dalla panchina la musica un po’ cambia ma non c’è la scossa fondamentale. Torregrossa, Braaf e Stojanovic danno nuova linfa alla creazione di occasioni in avanti ma le conclusioni vere e proprie latitano. Il Mantova controlla bene la reazione dei granata, certamente meno timorosi rispetto ai primi 50 minuti di gioco.

Anche l’arbitro Abisso, consueta bestia nera della Salernitana, appone la sua firma sul match non sanzionando una possibile trattenuta in area di rigore sul centravanti della Salernitana appena entrato in campo. Tuttavia, nessun alibi a fronte di una prestazione scialba offerta da Sepe e compagni.

La Salernitana tenta poco l’affondo, gli esterni cercano raramente l’uno contro uno, Verde rimane troppo largo a destra riuscendo ad incidere poco o nulla nella zona nevralgica del campo per fare male all’avversario. Dal canto suo, invece, la squadra di Possanzini opera un pressing ben coordinato e controlla piuttosto agevolmente la gara. Nemmeno le carte Hrustic e Włodarczyk, nel finale, riescono ad incidere fino al triplice fischio.

Il rammarico è indubbiamente tanto per il risultato e anche per la prestazione confusionaria e sottotono perché il match era tecnicamente ampiamente alla portata. Il trainer forse avrebbe potuto fare scelte più competitive dal primo minuto ma ha preferito mantenere l’equilibrio del gruppo e la sua gestione.l nel tempo, dando merito a chi ha contribuito a restare a galla finora.

La sosta per ritrovare scelte e  crescita tattica


La Salernitana resta,  tuttavia, un cantiere aperto. Il calciomercato si è concluso ma occorre lavorare per affinare i meccanismi, per conoscersi al meglio come gruppo e come caratteristiche tecniche. Petrachi domani farà il punto della situazione sul lavoro svolto e su ciò che si potrà ancora fare per crescere. La fiducia nel lavoro del DS è totale, un punto di riferimento.

Ora arriva la sosta nazionale che offrirà la possibilità di recuperare qualche infortunato e di inserire i nuovi arrivati, facendo leva sull’entusiasmo ritrovato e la compattezza di un gruppo di uomini seri ed ambiziosi.

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