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Edoardo Artistico “Salernitana? Credo che possa riprendersi. Dia? Io sarei rimasto”

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In occasione del match di stasera tra Salernitana e Frosinone, abbiamo intervistato il doppio ex Edoardo “Ciccio” Artistico. Ecco le sue dichiarazioni.

Edoardo Artistico: “In Serie A bisogna stare sul pezzo”

Oggi, alle 18:30, la Salernitana ospiterà il Frosinone, squadra che sta vivendo un ottimo periodo di forma ed arriva a Salerno per confermarsi dopo la vittoria interna col Sassuolo. In vista dell’incontro, la redazione di SalernoSport24 ha intervistato il doppio ex Edoardo Artistico.


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Dopo aver girato l’Italia ed aver esordito in massima serie con il Perugia, l’attaccante romano vestì la maglia granata dal dicembre 1996 fino all’estate del ’98. Fu uno degli “eroi” della storica promozione in Serie A, avvenuta al termine della stagione 1997-1998, formando una prolifica coppia d’attacco con Marco Di Vaio. Invece, quella ciociara è stata una parentesi giovanile, durata per una sola stagione (1988-1989). Artistico si è ritirato nel 2006, dopo aver vestito la maglia del Latina nella sua ultima stagione da professionista.


Lei è stato uno degli “eroi” del ’98. Come mai a fine stagione fu ceduto? Cosa si era rotto dopo la promozione?

«In realtà è stata una mia scelta. Quando sono arrivato volevo contribuire a qualcosa di speciale per la società, per ripagare l’investimento fatto dal presidente Aliberti. All’inizio ho fatto fatica, poiché arrivavo da Perugia, dove non giocavo, e mi ci è voluto tempo per rimettermi in forma. L’anno dopo, con Delio Rossi, è cambiato tutto. Poi, quando siamo andati in Serie A, a 29 anni, ho fatto una scelta: andare in un’altra società gloriosa come il Torino, avendo la possibilità di vincere un altro campionato di B. Non si era rotto nulla».

Quella di Frosinone, invece, fu un’esperienza giovanile. Si sarebbe mai aspettato che la società avrebbe vissuto una crescita come quella dell’ultimo decennio?

«Con Stirpe sì. Lo conosco personalmente, è un imprenditore di successo e sa quello che fa: ha le idee molto chiare. Ho lavorato come osservatore con loro fino a due anni fa e conosco bene la società. Parlando della parentesi da calciatore, posso dire che fu importante per me: segnai 9 gol pur non giocando moltissimo. La C1 era tosta all’epoca».

Un giudizio sull’attuale momento della Salernitana

«Credo che ci sia tempo e modo per rimettere la situazione a posto. La squadra è diversa rispetto alla prima stagione in A (c’è anche più consapevolezza). Certo, in Serie A appena si commette un errore si viene puniti, quindi bisogna stare sempre sul pezzo a livello fisico e, soprattutto, dal punto di vista mentale. Alla fine, credo che la Salernitana possa riprendersi».

Cosa pensa del caso Dia? Come si sarebbe comportato nei confronti della società se avesse ricevuto (nelle ultime ore di mercato) un’offerta come quella recapitata al 10 granata?

«Devo dire che è difficile parlarne, perché ognuno si comporta diversamente. Però io sarei rimasto, perché continuare in una piazza in cui ti vogliono bene ed hai fatto bene sarebbe bello e giusto: lui ha segnato 16 gol l’anno scorso se non sbaglio. Certo, devi rimanere con la testa giusta e probabilmente lui, in questo momento, non ce l’ha. Sarà difficile ripetersi: se la situazione non cambiasse, io a gennaio lo lascerei partire».

Ma torniamo all’attualità: un pronostico sul match di stasera?

«Credo che la Salernitana possa vincere. Gioca in casa con una diretta concorrente e questo potrebbe dare una motivazione in più. Inoltre, i tifosi daranno sicuramente una mano. Credo che farà una grande partita».

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