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FIGC, le prime misure successive alla vicende D’onofrio

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In seguito alle incresciose e sgradevoli vicende giudiziarie, relative a Rosario D’onofrio, ex procuratore dell’Aia, si incominciano a muovere i primi passi all’interno del mondo arbitrale.

Al riguardo, il Consiglio federale della FIGC ha deciso, unanimemente, di attribuire la direzione della giustizia arbitrale alla Federazione, anzichè all’Associazione italiana arbitri.

FIGC, le varie misure per la vicenda D’onofrio

In seguito all’arresto di Rosario D’onofrio per traffico internazionale di droga, la Figc ha iniziato a porre in essere le prime misure, finalizzate alla mediazione e alla contestuale riparazione della spiacevole circostanza che ha coinvolto gli estremi del mondo arbitrale.

In un primo momento, si è pensato addirittura di commissionare l’Aia: ma dopo un’attenta analisi, ci si è accorti che non vi sono elementi giustificativi tali da legittimare l’adozione di tale strategia, essendo molteplici gli interessi in gioco e le opinioni contrastanti.


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Di conseguenza, l’ipotesi del commissionamento potrebbe configurarsi se entro il prossimo 15 novembre non sarà completato l’adeguamento ai principi informatori dei regolamenti dell’Aia, i quali prevedono il passaggio del “Tribunale degli arbitri” alla FIGC e non al Coni, come prospettato da svariati club di Serie A, in un’ottica di imparzialità.

Proseguendo su questa linea, Lorenzo Casini ha formulato l’ipotesi di creazione di una commissione d’inchiesta ad hoc, volta a debellare eventuali disagi insiti nel tessuto arbitrale e a prevenire eventuali e future circostanze corruttive.

Le nuove regole relative alle giustizia arbitrale saranno in vigore dal primo gennaio prossimo, tuttavia non si escludono eventuali interventi finalizzati a ‘correggere’ le anguste storture nate dall’attività di D’onofrio.

Malagò e il suo parere sui Presidenti di Serie A

Negli atti depositati dai P.M di Milano, con la richiesta di archiviazione relativa all’indagine sulla presunta tangente concernente i diritti televisivi, emerge un complesso di intercettazioni telefoniche di particolare rilevanza, per il mondo dello sport italiano. La richiesta di archiviazione è ancora sotto l’analisi del Gip e al riguardo, non si esclude che quest’ultimo possa indicare ulteriore temi di indagine, agli organi inquirenti.

Il dispositivo intercettato è quello del Presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il materiale acquisito fa riferimento alle telefonate di quest’ultimo con i vari dirigenti sportivi, per l’attribuzione dei tanto dibattuti, diritti televisivi.

Di seguito, le parole del numero uno del comitato olimpico nazionale italiano:

Una parola sui presidenti di Serie A e sulla Lega Calcio?

«I vari presidenti sono dei veri delinquenti, mentre per quanto riguarda la Lega Calcio, come ha detto Francesco Greco, è un’organizzazione di diritto privato, perchè altrimenti li arrestavano tutti in quanto li avevano trovati colpevoli di corruzione sei anni fa con noi».

Cosa pensa di Preziosi e Lotito?

«Il primo è un vero e concreto esempio di pregiudicato. Il secondo è il capo indiscusso. Juventus e Roma, inoltre, sono colpevoli quanto lui, perchè alla fine per un motivo o per un altro hanno rinunciato a lottare o lo hanno assecondato, diventando complici delle sue avventure».

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