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Fondazione Fioravante-Polito: Il destino di una fascia… di capitano

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Davide Polito e il passaporto ematico

Le regole cambiano, si sa ma spesso non si capisce in che direzione vanno e per quale motivo. Uniformare, questa sembra essere la parola d’ordine da chi fa Leggi e poi non le applica sempre nel migliore dei modi. E portare in campo un messaggio, nel mondo dell’uniformazione, appare sempre più difficile. Il campo è padrone di chi vi gioca, questo è chiaro, e portare nel rettangolo di gioco messaggi di propaganda o a fidanzate e affini, è chiaramente più che fuori luogo… il più delle volte. Puntini sospensivi d’obbligo nel momento in cui, però, non si ben capisce l’utilità di uniformare anche le fasce del Capitano. Ad oggi, infatti, la Lega di A ha deciso che le fasce da capitano siano tutte uguali in Serie A. Noi di SalernoSport24 abbiamo contattato Davide Polito della Fondazione Polito-Fioravante, da anni in prima linea per il passaporto ematico, il quale ha invitato i capitani ad indossare una fascia speciale.

Ciao Davide. Con la tua fondazione molto si è fatto in questi anni per il passaporto ematico.

“Ciao. E’ vero, ed è da molto che stiamo lavorando affinché il passaporto ematico sia obbligatorio. Infatti abbiamo già presentato quattro proposte di Legge affinché si possano individuare alcune patologie e prevenire tragedie legate all’attività sportiva come spesso, purtroppo, è avvenuto”.

Ciò non toglie che finora molto si è già fatto e che questa presa di posizione della Lega riguarda solo il massimo campionato.

“Infatti. Dalla Serie B a scendere sono già molti i capitani delle squadre che hanno deciso di indossarla. Lo scorso campionato anche nel derby tra Salernitana e Avellino i due capitani decisero di indossarla”.

Per promuovere questa iniziativa famosa è la tua speciale fascia di capitano. La Lega di A quest’anno ha deciso di uniformare la fascia.

“E’ stato un vero peccato ma le leggi vanno rispettate e ne prendiamo atto”.

La decisione della Lega ha finora destato un bel po’ di malumore. Soprattutto dalle parti di Firenze; la fascia che fu di Davide Astori, sfortunato capitano dei viola venuto a mancare il 4 marzo scorso, ha un grande significato per il club della Fiorentina e per i suoi calciatori: chi la indossa percepisce un grande valore simbolico.

“Ripeto, è un peccato ma le leggi vanno rispettate. C’è da dire che a Firenze hanno anche preso la decisione di stampare direttamente il nome di Astori sulla maglia. Quindi da un fatto, all’apparenza negativo, si è passati ad un beneficio comunque importante”.

La tua fondazione ha come sede un museo speciale a Santamaria di Castellabate. Tantissimi sono i cimeli che custodisci al suo interno così come tanti sono i personaggi che vi hanno fatto visita.

“Il Museo Andrea Fortunato. L’apporto da parte delle istituzioni non è mai mancato devo dire, così come tante sono le personalità che ci sono venuti a trovare. Ultimamente anche il principe Emanuele Filiberto è stato da noi e ha potuto vedere la nostra bellissima esposizione di maglie e cimeli donateci dai tanti sostenitori del mondo del calcio e dello sport in generale”.

La lotta quindi continua.

“Assolutamente!”.

L’ultimo messaggio lasciato nella bacheca della pagina della Fondazione, porta una firma speciale, quella del direttore del Tuttosport Xavier Jacobelli.
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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
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