Personaggio mai al centro dell’attenzione. Timido, riservato ma umanamente attaccato alla piazza e ai tifosi. Francesco Di Tacchio, il capitano della Salernitana nell’anno del Centenario, è stato intervistato nello speciale infrasettimanale in onda su DAZN.
Di Tacchio: “Speriamo di continuare la striscia di risultati positivi”
La passione per aver superato, ad un passo dal baratro, la possibile retrocessione quando sul rigore finale di Venezia-Salernitana il capitano Di Tacchio “vola” verso i tifosi. Personaggio determinante nel centrocampo granata, Ventura gli ha affidato le chiavi della squadra e della regia. Uno che non dice mai di no lottando fino all’extra time del novantesimo. Francesco Di Tacchio ai microfoni dello speciale di DAZN…
Francesco Di Tacchio chi è per i granata?
“Sono il capitano di questa squadra, sono orgoglioso di indossare la fascia e cercherò di onorarla nel migliore dei modi”.
Sei il capitano in un anno particolare, quello del Centenario
“Stiamo cercando di scrivere una pagina importante perchè per Salerno è un traguardo importante. Speriamo di continuare la striscia positiva di risultati ma soprattutto di prestazioni”.
Essere capitano…
“E’ un ruolo importante perchè bisogna essere d’esempio. E’ un ruolo complicato e cerco di trascinare i compagni in campo ma quando c’è da alzare la voce lo faccio senza problemi”.
Il tuo primo discorso da capitano?
“Ancora non è avvenuto perchè quando ci sono momenti positivi si cerca di stare tranquilli evitando riunioni problematiche. L’importante quest’anno era cercare di far capire a chi arrivava cosa andava in contro. Salerno è una piazza che ti da tanto ma ti toglie altrettanto”.
L’arrivo di mister Ventura…
“L’arrivo di mister Ventura ci ha trasmesso la stessa voglia che ha lui ancora. A 70 anni la sua voglia e l’adrenalina ci ha impressionati. Ogni allenatore che viene porta le idee nuove ma lui ha un calcio propositivo che vuole far divertire la gente e stiamo lavorando per questo”.
Il ruolo che ti chiede Ventura…
“Il ruolo che mi chiede mister Ventura è un ruolo diverso a quello che ho sempre fatto in passato. Il mister mi vuole playmaker mentre io ho sempre fatto l’interditore però sto lavorando tanto per migliorare queste caratteristiche e fino ad oggi mi sento migliorato senza fermarmi mai”.
Il rigore contro il Venezia nei playout…
“Quando ho calciato quel rigore non vedevo l’ora di finire quella stagione, difficile. Non dico che ero sicuro di far gol però sono andato deciso e sono stato fortunato”.
Il gol alla Di Tacchio…
“Quello col Padova arrivò su schema di calcio d’angolo mentre col Brescia ci sono stati dei rimbalzi. Secondo me quello col Padova è stato quello più difficile. E’ una caratteristica che ho anche se non ho fatto tanti gol in carriera ma ci provo spesso negli allenamenti a far gol dalla distanza”.