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Monticciolo: “La Gelbison ha disputato una gara matura, Sall è stato straordinario”

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Al termine del match del “Carrano” terminato 0-2 tra Santa Maria Cilento e Gelbison, gli allenatori delle rispettive squadre hanno rilasciato delle dichiarazioni relative al derby del Cilento.

Santa Maria-Gelbison, le parole dei tecnici

La Gelbison può sorridere per la pesante vittoria in trasferta che vuol dire ‘tre di fila’ e uno sguardo ravvicinato alla vetta della classifica; il Santa Maria non concretizza le occasioni avute durante i 90′ e vede quindi sfumare la possibilità di acciuffare il primo successo stagionale.

Le dichiarazioni di Monticciolo

Quella della Gelbison è stata una gara matura. La squadra ha attaccato quando doveva e difeso quando c’è stato bisogno di soffrire.

«La maturità deriva dal giocare tante partite, dalla consapevolezza. Bisogna essere pratici a volte, non si può applicare sempre il mio tipo di ideologia. Oggi il campo provocava rimbalzi irregolari, ho chiesto verticalità perché venivano ad aggredirci e credo che lo abbiamo fatto discretamente. Sono d’accordo con te, la squadra è in crescita anche nel modo di giocare determinati momenti della partita».

Nonostante l’assenza di Camilleri, Sall ha disputato una grande gara, concludendo la partita in crescendo

«Sall ha fatto una partita straordinaria, avevo pochi dubbi su di lui. Era nel progetto tecnico sin dall’inizio. Se lo vedessi allenarsi in allenamento! È sempre sorridente. Nonostante abbia giocato poco finora, si allena sempre al 100%. Di questi giocatori bisognerebbe averne di più in rosa».

«Giusta aggressività alla gara contro una squadra che gioca a calcio. Il primo tempo li abbiamo presi alti ed è stato più semplice passare in vantaggio. Abbiamo sfruttato i loro errori ma, con un pizzico di qualità avremmo potuto farne un altro. Loro hanno fatto il possibile, infatti avremmo potuto subire gol in diverse occasioni, noi siamo stati un pizzico fortunati».

«Bubas si è comportato bene. Ha un’infiammazione che lo ha condizionato in queste ultime tre settimane. È un giocatore fortissimo, aveva finito un po’ le energie e dunque ho deciso di sostituito».

«Milan? Alberto si è conquistato sul campo il posto da titolare, dà tanta sicurezza alla squadra. Ovviamente, più partite giochi e più acquisisci consapevolezza. Coi piedi, così come in costruzione, molto bene, nonostante i rimbalzi del pallone dovuti alla superfice del manto erboso».

«Il primo tempo abbiamo perso una marcatura, poi hanno messo giocatori fisici ed erano molto imponenti. Potevamo soffrire, potevano farci gol in più occasioni».

«Terzo posto conquistato nonostante le assenze? La squadra viene prima di tutto. Magari altri club non riuscirebbero a giocare con questa solidità. Abbiamo costruito una rosa con gli uomini giusti. Camilleri, Croce assenze pensanti, sicuramente, ma lo stesso Barone ha fatto doppietta e Bubas una grande prestazione».

«Siamo alla 5ª, siamo là. Abbiamo davanti Hamilton e Alonso (scherza, n. d. r.), noi dobbiamo mantenere questo ritmo, trovare equilibrio e continuità di prestazione. Alla fine, poi, si vedrà».

«Due vittorie e un pareggio qui al ‘Carrano’? Non lo sapevo (ride, n. d. r.). Non è un campo facile, oggi l’abbiamo preparata sulla verticalità. Il nostro campo è più largo. Bisogna fare i complimenti al Santa Maria per la squadra e per il grande ambiente, davvero complimenti».

Le dichiarazioni di Ferullo

Di recente avete parlato di forza mentale e coesione. Mi soffermerei dunque sulla prestazione di Fezza: partite del genere, seppur negative, possono aiutare il ragazzo nella crescita personale?

«Sicuramente fa crescita. Il ragazzo va sostenuto. Gli errori erano preventivabili, stiamo parlando di un 2006. Colgo l’occasione per dirlo ai tifosi, senza creare troppe polemiche, se non lo facessi giocare dovrei mettere in campo un altro giovanissimo con tre anni in meno di esperienza con la prima squadra rispetto ad Antonino (Fezza). Dunque è inutile che lo becchino, la scelta è societaria. Il ragazzo, ripeto, va sostenuto: dobbiamo stargli vicino. Non deve sentirsi questa sconfitta come sua, anche perché abbiamo avuto l’opportunità per riaprirla. Io l’ho rincuorato, ha la mia fiducia».

«Abbiamo perso contro una squadra forte. Il rammarico c’è, specialmente per gli errori individuali commessi. Con un po’ di fortuna avremmo potuto riaprire il match. Evidentemente abbiamo bisogno di metterci più cattiveria in campo. Il nostro obiettivo, ricordiamolo, resta la salvezza. Penso sia necessario dunque avere maggiore cattiveria».

«Rammarico per le due occasioni nitide? Credo sia stata la chiave della partita. La Gelbison, ribadisco, è una grandissima squadra. Ma noi non siamo stati inferiori. La differenza l’hanno fatta gli episodi non sfruttati. Bisognava essere più lucidi, cattivi. Dobbiamo essere più incisivi sotto porto, questo è un aspetto da dover curare».

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Elio Granito
Elio Granito
Giornalista, classe ’95, iscritto all’Albo nazionale dei Pubblicisti, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti del mio carattere risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute con figure di rilievo all'interno del mondo del giornalismo e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".
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