Il ricordo di Giancarlo Ansaloni, mister della promozione in B della Salernitana nella stagione ’89-’90. Una promozione che i tifosi granata attendeveano da ben 24 anni.
Giancarlo Ansaloni, il mister della più B… ella
Allenatore preparato, serio, all’apparenza burbero, Giancarlo Ansaloni sarà per sempre ricordato dai tifosi granata per la storica promozione in B del 3 giugno 1990. Un uomo che, in primis, amava tanto il suo lavoro, che svolgeva con professionalità ed una meticolosità, se vogliamo, a volte anche fuori dal normale. Si disse di lui che “non dormiva la notte per scegliere la migliore formazione” che la domenica sarebbe scesa in campo. Fu lui a ricompattare l’ambiente dopo la gestione Pasinato, ma soprattutto, a rigenerare Agostino Di Bartolomei, tenuto troppo spesso in naftalina nella stagione precedente senza un valido motivo. Un uomo che, ben presto, imparò ad amare Salerno e la Salernitana, con annessi e connessi.
Il legame con Agostino fu forte fin dai primi istanti. Un 30 maggio di 6 anni fa, di Ago disse: “La sua pacatezza e la genuina passione che provava per il calcio rappresenterebbero sicuramente il giusto esempio da seguire per tutti i giovani che si avvicinano a questo meraviglioso sport”. E come dargli torto. Costruisce letteralmente la squadra intorno a lui, e i risultati non tardano ad arrivare. Il mister sapeva bene che Diba avrebbe preso per mano la sua squadra per trascinarla in una categoria che, in molti, a Salerno non avevano mai visto. Il tutto, sempre sotto l’occhio vigile e dell’allenatore modenese di nascita, ma brindisino d’adozione. Prima di sedersi sulla panchina della Salernitana, infatti, Ansaloni scrisse pagine indelebili della storia del calcio biancoazzurro: una promozione in C1 ed un’altra in B persa al fotofinish. Da Brindisi, oltre al pupillo Carruezzo, portò in dote la stessa filosofia (pragmatica) di gioco, tutta velocità e ricerca di spazi da sfruttare. Questo permise ai granata di rimanere imbattuti per 16 turni consecutivi, restando sempre in corsa per la promozione nonostante la crisi di risultati avuta in primavera.
La vittoria nella sua Brindisi… e la festa al Vestuti sette giorni dopo
Dopo un campionato difficile, vissuto gomito a gomito con Casertana e Giarre, arriva la partita della svolta… proprio nella sua Brindisi. Fu lì che, grazie all’indimenticabile ed indimenticato gol di Di Bartolomei, e la contemporanea sconfitta della Casertana, la promozione diventò cosa fatta. Promozione, attesa da 24 anni, che divenne matematica sette giorni dopo nel pareggio a reti bianche al Vestuti contro il Taranto. “La più bella” dopo tanto penare e che, di conseguenza, mai sarebbe stata più festeggiata con simile entusiamo.
Ansaloni sarà per sempre ricordato per la serietà professionale con la quale seppe affrontare i momenti felici, ma anche quelli tristi. In particolare, l’ingiusta retrocessione, nell’anno successivo, maturata nel drammatico spareggio sul neutro di Pescara contro il Cosenza per mano del compianto Gigi Marulla. La prima, infausta stagione giocata allo stadio Arechi, nonché l’unica retrocessione della carriera dell’ex trainer brindisino. Successivamente, è sempre rimasto molto legato a Salerno e alle sorti della Salernitana fino al giorno della sua scomparsa, datata 30 novembre 2016. Dipartita che ha lasciato un vuoto enorme nei cuori di chi, con lui in panchina, vide per la prima volta la Serie B a Salerno. Una categoria che, anche grazie a lui, fu realtà… e non più un lontano miraggio.