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Gravina prepara la “black list” dei dirigenti

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Gravina prepara la “black list” dei dirigenti

Il calcio italiano si prepara ad accogliere la “black list” dei dirigenti indesiderati. Questo il nome che gli ha dato il presidente della Figc Gabriele Gravina, che punta ad arginare l’ondata di fallimenti che a partire dal 2002 ha colpito oltre 150 club italiani.

Come riporta “Il Corriere dello Sport”, i tifosi rimasti senza squadra e le penalizzazioni accumulate dalle società negli anni non si contano nemmeno più. Per questo motivo, la Federcalcio sta lavorando per colmare alcune lacune normative che lasciano spazio all’ingresso di quelli che sono stati definiti “pirati”. Dirigenti che sono usciti di scena con un fallimento e sono rientrati in gioco attraverso nuove società.

La manovra agisce su più fronti, a cominciare dalle acquisizioni societarie, passando per l’acquisto dei club dal tribunale fallimentare e fino alla riassegnazione del titolo sportivo a società sparite dal calcio professionistico. Chi vuole entrare nel calcio deve dimostrare di non aver riportato condanne definitive per una pena superiore a 5 anni; di non essere stato condannato per truffa o appropriazione indebita; di non aver ricoperto negli ultimi 5 anni un ruolo di amministratore o dirigente in società escluse dai campionati.

Inoltre, un istituto bancario deve testimoniare la buona base finanziaria, la stima e la considerazione presso gli operatori economici, un adeguato fido e regolarità e puntualità negli impegni. Per portare a termine questa operazione, la Figc si sta dotando di un database in grado di gestire la documentazione relativa ai fallimenti degli ultimi anni e alle responsabilità individuali, e una volta a regime, la datazione dei requisiti di onorabilità potrebbe essere spostata da 5 a 10 anni.

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