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Verso Juventus-Salernitana, intervista a Guglielmo Stendardo: “Salerno esperienza che ricordo con tanto affetto”

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Abbiamo avuto il piacere, in vista di Juventus-Salernitana valevole per la 30ª giornata di Serie A 2021-2022, di intervistare Guglielmo Stendardo. L’ex calciatore ha, infatti, ha vestito sia la casacca bianconera, sia quella granata.

Guglielmo Stendardo, doppio ex di turno

L’ex difensore della Salernitana e Juventus, ha ricordato il passato in maglia granata e non solo. Ad oggi è avvocato ma la passione per il calcio non è mai tramontata. Infatti, insegna alla  Libera Università Internazionale degli Studi Sociali ed è l’allenatore della squadra dell’ateneo, che milita in eccellenza. Nell’intervista è apparso molto emozionato, nel ricordare il suo passato con la maglia del cavalluccio.

Sia a Salerno che a Torino è sempre arrivato in prestito. Con i granata ha giocato da gennaio a giugno del 2003, dove ha collezionato diciassette presenze e, addirittura, quattro gol, numeri non male per un difensore. Con i bianconeri, invece, ha disputato solo cinque presenze nel 2008. La storia più grande, tuttavia, l’ha scritta con l’Atalanta, con cui ha giocato dal 2012 al 2017.

La carriera di Stendardo

Guglielmo Stendardo muove i primi passi calcistici nella sua Napoli. Qui trascorre le giovanili dal 1996 al 1998. In particolare, l’ultima annata in azzurro, fa il suo esordio in prima squadra. Successivamente si trasferisce alla Sampdoria e poi il prestito alla Salernitana nel gennaio  del 2003. Seguirà poi il prestito al Catania e poi il passaggio definitivo al Perugia. Arriverà anche alla Lazio, che presterà poi il calciatore a Juventus e Lecce, per poi tornare dai biancocelesti.

La svolta della sua carriera avverrà nel 2012, con il passaggio all’Atalanta. A Bergamo giocherà fino al 2017 e concluderà la stagione al quarto posto, conquistando la qualificazione all’Europa League. Infine, ci sarà il passaggio al Pescara e dal 2018 l’approdo alla Luiss, dove si ritirerà nell’2020. Oggi si trova sempre nell’ateneo romano, tuttavia in veste di allenatore e di docente di diritto allo sport. Inoltre, è anche un avvocato a libera professione.

Quali ricordi ha della città di Salerno e dell’esperienza vissuta con la casacca granata?

«Quando sono arrivato a gennaio, era già una situazione complicata. Tuttavia quell’esperienza mi ha dato la possibilità di rilanciarmi nel calcio che conta e Salerno per me è stato un’importante trampolino di lancio. Feci quattro gol e conobbi una tifoseria molto calda, quindi è un esperienza che ricordo con tanto affetto. Mi è dispiaciuto non poterci rimanere perché sarebbe stato bello continuare a Salerno».

Quale opinione ha del mercato del DS Walter Sabatini, ed in particolare, essendo Lei un ex difensore centrale, di Dragusin e Fazio?

«Sabatini, secondo me, è il miglior direttore sportivo in Italia. Danilo Iervolino è un manager di successo, bravo ad individuare subito il meglio. Credo che la Salernitana sia in ottime mani, non solo per il presente ma anche per il futuro. Dragusin, Fazio sono giocatori forti che sicuramente possono far bene a Salerno».

Che spirito deve avere la Salernitana che scenderà in campo allo Juventus Stadium?

«Domani sarà una partita fondamentale ed importante. Credo che i granata, così come ha fatto con il Milan e con altri grandi squadre, farà la sua partita. Il risultato poi dipenderà dagli episodi, dunque, vedremo come finirà».

Parlando del suo presente, in questo momento insegna all’Università di Roma della Luiss. Su quale panchina si vede in un futuro?

«Io credo che “Dio propone, Dio dispone”, attualmente sono e svolgo la libera professione. Mi occupo di diritto allo sport alla Luiss ed alleno la squadra dell’ateneo che gioca in eccellenza. Ho avuto la fortuna di invitare il presidente Iervolino che ha dato un’impronta importante agli studenti, perché è un manager giovane, lungimirante che può portare idee nuove nel calcio».


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