Albert Gundmundsson è certamente il calciatore simbolo del ritorno del Genoa in Serie A. L’attaccante islandese è in Liguria dal 2022 e ha esordito in Serie A proprio contro la Salernitana. Con il Grifone è andato in B ed è stato poi promosso di nuovo in massima serie.
Gundmundsson dall’Olanda al Genoa
Gundmundsson è un calciatore molto dinamico e veloce, dotato di ottima tecnica e grande capacità di dribbling. Calciatore versatile, può giocare sia come ala che a supporto della prima punta, finanche come trequartista.
Viene da una lunga dinastia di calciatori. Muove i primi passi da professionista in Olanda nelle giovanili del PSV (II divisione) dove colleziona ben 28 reti in 63 gare nel triennio 2015-2018. L’esordio in prima squadra non è dei migliori, in quanto totalizza solo 9 presenza, senza gol. Viene quindi ceduto per 1,8 milioni all’AZ Alkmaar (2018). Con i biancorossi totalizza 98 presenze e 24 gol, mettendosi in mostra come uno dei più talentuosi giovani del calcio europeo.
Nel gennaio del 2022 passa al Genoa per 1,2 milioni di euro. Segna il suo primo gol contro la Juventus (2-1 per i bianconeri il finale) e retrocede in B con il Grifone. Lo scorso anno è uno dei protagonisti della promozione in A del Genoa. Gundmundsson finisce il campionato come capocannoniere (11 reti) e miglior giocatore dei rossoblù. Quest’anno ha riconquistato il posto da titolare al fianco di Retegui e, per il momento, è certamente il calciatore più in forma della compagine di Gilardino.
In nazionale ha collezionato 13 presenza e 6 reti con la selezione giovanile under 21 islandese. Dal 2017 fa parte anche della rosa della prima squadra con la quale ha anche partecipato al mondiale di Russia 2018. In quella occasione, però, Gundmundsson colleziona solo una manciata di minuti contro la Croazia nella storica spedizione mondiale.
Gundmundsson sarà quindi un calciatore molto scomodo per la retroguardia granata, essendo uno dei maggiori talenti del nostro campionato e che sta permettendo al Genoa di giocarsi la salvezza anche durante l’assenza del bomber Retegui.
