La Salernitana cade per la prima volta stagionale in casa contro un ostico Pisa, non bastano Tongya e Simy su rigore. Il tris toscano segna la seconda sconfitta consecutiva (2-3), che costringe i granata a mordere il freno a quota sei punti.
Salernitana-Pisa: posticipo del fischio d’inizio
La partita inizia con due ore e trenta minuti di ritardo a causa di problemi tecnici al VAR. Un caso clamoroso, non dipendente dalla società Salernitana ma dai collegamenti in fibra che permettono le valutazioni da remoto. Dopo l’iniziale riscaldamento le panchine rientrano negli spogliatoi per ripresentarsi alle 17.30, nuovo orario di start del match. Tanto disappunto sugli spalti per un calcio ostaggio di tv e tecnologie non sempre affidabili, non sempre migliorative dello spettacolo e spesso difettose. La Lega riorganizza la moviola con gli addetti al VAR regionali sopraggiunti allo stadio Arechi (Maresca di Napoli e Miele di Nola). Un episodio clamoroso, singolare e di grande gravità, nonché risonanza.
Primo tempo: subito la doccia fredda
La Salernitana sul campo ritrova l’ex tecnico Pippo Inzaghi, ora alla guida del Pisa. Mister Martusciello fa ricorso al consueto canovaccio tattico: modulo 4-3-3 ma sono diversi gli stravolgimenti di formazione inizialmente. Dinanzi a Sepe, la difesa è composta dall’esordiente Ferrari accanto a Bronn, Stojanovic e Njoh sulle corsie esterne. In mediana Amatucci perno con Hrusti e Tello mezzali. Il tridente è composto da un altro esordiente, Wlodarczyk, supportato da Verde a destra e Tongya sulla fascia mancina. Il Pisa si dispone con il 3-4-2-1, fila serrate e ripartenze rapide. Serata calda allo stadio Arechi di Salerno, dove assistono all’incontro 15.083 mila spettatori.
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Pisa aggressivo e ben disposto in campo fin dalle prime battute, Salernitana con la linea difensiva alta. Ferrari perde palla a metà campo, i toscani con due passaggi filtrano in area: Bonfanti fulmina Sepe. Doccia fredda per i granata, costretti subito a riprendersi da un inizio shock ed a rincorrere.
Al 12′ Pisa ancora pericoloso con un’incursione di Beruatto dalla sinistra, che chiama Sepe alla parata a terra. La Salernitana risponde al 13′ con una mezza rovesciata di Verde che si stampa sul palo destro con deviazione del portiere. Il gol è nell’aria e arriva una manciata di istanti dopo su sviluppo da corner: tacco di Wlodarczyk che libera Tongya al tiro per il pari. Esplode lo stadio Arechi, partita di nuovo in parità. I tifosi nerazzurri lasciano l’impianto di Via Allende per protesta contro il calcio moderno. Tramoni calcia a lato dopo un errore di Stojanovic, uno scatenato Tongya al 35esimo fa partire un diagonale che si stampa sul palo dopo la deviazione di Semper. Salernitana dal buon ritmo di gioco, pisani in affanno. Nel recupero Var ancora protagonista: pestone di Verde su Beruatto, Maresca richiama l‘arbitro Bonacina, che decreta il penalty. Bonfanti infila Sepe nell’angolino e riporta in vantaggio gli ospiti.
Secondo tempo : Salernitana costretta a rincorrere
La ripresa inizia con la prime sostituzioni del matchi. Martusciello corre ai ripari: dentro Braaf per Hrustic e Torregrossa per Wlodarczyk. Tongya si sposta nel ruolo di mezzala e finirà con disinnescarsi col passare dei minuti. Inzaghi sostituisce G. Bonfanti e Abdilgaard, entrambi ammoniti, per Calabresi e Piccinini.
La Salernitana prova a riprendere il bandolo del gioco, Pisa racchiuso a protezione della propria metà campo. La Curva Sud continua incessantemente il sostegno alla squadra. Il tecnico della Bersagliera prova a scuotere i suoi lanciando in campo Maggiore per Tello al 54esimo. Al minuto 56esimo Torregrossa gira di testa e scheggia la traversa.
I granata sono a tratti troppo leziosi, palleggio molto più rallentato rispetto alla prima frazione, la spinta inevitabilmente si affievolisce, le distanze aumentano nei reparti, complice la stanchezza e una compattezza ancora non collaudata tra i calciatori.
Il Pisa ne approfitta, recupera palla sulla trequarti granata e trova il tris con un tiro spettacolare di Tramoni al 62esimo. Martusciello inserisce anche Simy per un esausto Verde al 65esimo. Si passa al 4-2-4, granata a piena trazione anteriore, girandola di ruoli e posizioni. Il ritmo, tuttavia, diventa blando, i nerazzurri di Inzaghi controllano agevolmente la gara, granata scarichi e senza più verve. Martusciello al 76esimo prova la carta Dalmonte (esterno alto a destra) per uno stanco Tongya. I granata si scuotono un po’ solo nei minuti finali con due tiri da fuori area senza troppe pretese. Nel recupero un fallo di mani in area pisana costringe l’arbitro Bonacina a fischiare il secondo rigore della giornata: Simy trasforma (secondo gol in campionato per il nigeriano). Ma non c’è più tempo per l’ultimo assalto: il Pisa batte 3 a 2 la Salernitana prendendo tutta la posta in palio e la testa della classifica. Applausi alla squadra della Curva Sud al termine.
Le conclusioni: Inzaghi corsaro a Salerno
Prima sconfitta interna in campionato fondamentali per proseguire nel cammino lungo e complicato della serie B. Il KO con il Pisa di Pippo Inzaghi spedisce la Salernitana al 14esimo posto in classifica, con annesso dato della peggior difesa del torneo (10 gol subiti in cinque partite). Se l’intento era di ridimensionare l’emorragia con i nuovi arrivati siamo ancora ben lontani dall’obiettivo.
Salernitana dalla doppia faccia nell’arco della partita. Qualche idea di gioco si è vista a tratti nella prima frazione, lucido e ricercato il possesso palla con fraseggio e triangolazione, rinuncia agli inutili lanci lunghi. Come gestione del gruppo in una situazione molto delicata, anche perché in continua evoluzione, mister Martusciello si è mostrato finora impeccabile, non allo stesso livello nella costruzione ed affidabilità tattica, che comporta un lavoro più lungo complesso. I ritmi vanno certamente tenuti più costanti nell’arco dei novanti minuti, occorre più compattezza tra linee e lavorare meglio per il recupero delle seconde palle, spesso prede dei calciatori avversari, chiamati a coprire aree di campo più ristrette. Il Pisa ha combinato ben poco in fase di proposizione e manovra ma ha fatto male in ripartenza, sfruttando praterie aperte nella retroguardia di casa.
Le sconfitte aiutano anche a crescere: nel lavoro, nell’amalgama del gruppo e nel morale, oltre che alla classifica ovviamente. Bisogna ripartire dal secondo tempo disputato con la Sampdoria e da quanto di buono proposto dalla truppa di Martusciello prima di Mantova. C’è tanto da migliorare, a partire dalla riduzione di uno squilibrio tattico assoluto che finisce con l’amplificare certi errori tecnici costanti. Diversi elementi da rivedere, attendere per condizione ottimale e forse motivare maggiormente.