19 anni, l’età in cui tutto è possibile: Ilenia Elisabetta Matonti è la più giovane salernitana di sempre ad aver conquistato la qualificazione ai Giochi olimpici. Il nostro giornale ha intervistato in esclusiva la giovanissima campionessa di taekwondo, che raccoglierà il testimone da Veronica Calabrese, 5ª a Pechino 2008.
Intervista esclusiva a Ilenia Elisabetta Matonti
Parigi si vede benissimo anche da Baronissi: lo sa bene Ilenia Elisabetta Matonti, 20 anni da compiere a ottobre. L’atleta della ASD Bentis si è regalata un sogno: la partecipazione ai Giochi olimpici della prossima estate nel taekwondo, categoria fino a 49 kg. A poco più di 4 mesi dalla cerimonia inaugurale, Matonti ha accettato di condividere i suoi sogni e le sue speranze con i lettori di SalernoSport24.
Ilenia, lei si è avvicinata al taekwondo dopo aver praticato a lungo la ginnastica ritmica.
«Sì, ho praticato la ritmica per 7 anni. Poi, nell’ultimo anno di attività, mi sono divisa tra le due discipline. La scelta è infine caduta sul taekwondo, a cui si era già dedicata mia sorella. Seguendo il suo esempio, ho deciso di dedicarmi esclusivamente a questo sport a partire dal 2018».
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Quando ha capito che il taekwondo era la sua vera vocazione?
«Quando mia sorella partecipava alle gare, ero abituata a seguirla. E già in quelle occasioni, ho capito di essere attratta dal taekwondo. Nel momento in cui ho cominciato a praticarlo in prima persona, mi sono resa conto che questo sport aveva qualcosa in più della ginnastica ritmica».
Com’è scattato il colpo di fulmine con questa disciplina?
«Prima di tutto, mi ha colpita l’idea di metterti sempre in competizione non solo con l’avversario, ma anche con te stesso. Nel contempo, il taekwondo ti porta a superare le tue paure e le tue difficoltà e ad avere rispetto per i tuoi rivali».
Negli ultimi sei mesi, lei si è rivelata al mondo con il successo nell’Open di Albania e con la medaglia di bronzo agli Europei Under-21. Infine, l’eccezionale torneo di qualificazione olimpica a Sofia. Quando ha maturato la consapevolezza di essere diventata un’atleta di livello internazionale?
«Il vero punto di svolta è stata la convocazione in Nazionale per il preolimpico: se il direttore tecnico Claudio Nolano aveva puntato su di me, allora dovevo iniziare a crederci anch’io».
Il suo cammino in Bulgaria è stato esaltante: cinque vittorie in cinque incontri.
«Per quanto fossi tesa, quel giorno ero molto concentrata. E questo aspetto ha senz’altro fatto la differenza».
Quali appuntamenti precederanno la sua partecipazione all’Olimpiade?
«Tra poco più di tre settimane, parteciperò al Serbia Open, un torneo di classe G2 (l’equivalente di una gara di Coppa del Mondo, ndr). Nel mese di maggio, invece, disputerò i campionati europei a Belgrado. Valuterò in seguito se affrontare altre competizioni in vista di Parigi».
Cosa si aspetta dai Giochi della prossima estate, dal momento che gli osservatori – compreso chi scrive – erano certi che il suo momento sarebbe arrivato nel prossimo quadriennio olimpico?
«Non voglio alimentare particolari aspettative. So solo che nei prossimi mesi cercherò di dare il meglio di me stessa, con la speranza di arrivare concentrata al giorno della gara (mercoledì 7 agosto, ndr) e di non farmi intimorire dalle avversarie».
Al momento attuale, lei è l’unica atleta salernitana già certa di salire sull’aereo per Parigi al pari di Aziz Abbes Mouhiidine. Che cosa si augura di regalare ai tanti appassionati che la seguiranno da casa e di persona?
«Sono onorata di essere una delle poche atlete della Campania che gareggerà all’Olimpiade. Mi auguro di far avvicinare tante persone – e le ragazze in particolare – a questa disciplina. Ancora oggi, quando parlo della mia passione per il taekwondo, molti mi chiedono che cosa sia. E tanti altri pensano che sia soltanto uno sport maschile, ma in realtà non è così».