La Polisportiva Santa Maria Cilento ha raggiunto la salvezza senza troppi patemi, conquistando il quarto anno consecutivo di Serie D. La redazione di SalernoSport24 ha intervistato il direttore generale dei giallorossi, Alberico Guariglia per chiedergli un giudizio sulla stagione appena trascorsa e su quella che verrà.
Alberico Guariglia, il giudizio del direttore sulla stagione della Santa Maria Cilento
Nel girone I della Serie D è presente una sola formazione salernitana, la Polisportiva Santa Maria Cilento. La formazione giallorossa ha centrato la salvezza con alcune giornate d’anticipo, raggiungendo l’obiettivo fissato a inizio stagione nonostante l’annata spesso condizionata dalla sfortuna. I cilentani si sono dimostrati però più forti degli infortuni, concludendo il girone I al nono posto con quarantacinque punti. Da sottolineare anche il risultato raggiunto da un singolo, visto il secondo posto di Madalin Tandara nella classifica marcatori del girone I, superato dal primatista Carella del Locri per una sola rete.
In questo articolo, riporteremo l’intervista svolta dalla redazione di SalernoSport24 ad Alberico Guariglia, direttore generale della Santa Maria Cilento. Nell’intervista si è parlato della stagione appena conclusa, del futuro di alcuni elementi della rosa e della preparazione per il campionato 2023-2024.
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Come valuta la stagione appena terminata? Siete soddisfatti del lavoro svolto dalla rosa e dall’allenatore? Ci sono dei cambiamenti in programma per il prossimo anno?
«Questa stagione si può definire in chiaroscuro. Ci sono stati alcuni alti e bassi, uno dei momenti migliori è stato senza dubbio il successo contro il Catania. La cosa importante è stata aver centrato l’obiettivo stabilito ad inizio anno, anche se si poteva fare di più. Purtroppo la sfortuna ci ha un po’ condizionato, è stata un’annata particolare. Per l’anno che verrà ci sono ancora delle valutazioni da fare, visto che il campionato è finito da poco».
Uno dei protagonisti in positivo di questa stagione è stato sicuramente Madalin Tandara, secondo miglior marcatore del girone I. Un pensiero sulla stagione dell’attaccante? Ci sono novità sul suo futuro?
«Madalin è un ragazzo in cui abbiamo sempre creduto. Lo abbiamo acquistato dall’Eccellenza e dopo un po’ di tempo gli abbiamo dato lo spazio necessario per emergere quest’anno. Negli anni scorsi era un po’ chiuso vista la presenza in rosa di Domenico Maggio (trentanove gol in due anni con la maglia giallorossa), poi quest’anno abbiamo deciso di puntare su di lui poiché avevamo molta fiducia nel ragazzo e credo che il suo rendimento ci abbia dato ragione. Per quanto riguarda il suo futuro, come per quello della squadra in generale, ci sono ancora tanti aspetti da valutare per poi iniziare a programmare il percorso da intraprendere».
Da un attaccante ad un altro, la sfortunata stagione e il futuro di Capozzoli…
«Capozzoli per noi è ancora un elemento importante della rosa, anche per il prossimo anno. E’ un ragazzo che stiamo aspettando da due anni perché purtroppo la sfortuna si è accanita su lui, ma non abbiamo alcun dubbio sulle sue capacità. E’ un ragazzo che non va lasciato solo, c’è da capire anche il percorso riabilitativo che dovrà fare e le cui decisioni saranno prese assieme a lui. L’importante è che torni presto in campo, abbiamo sempre avuto pazienza e dato tempo a lui e agli altri ragazzi che hanno subito infortuni e continueremo su questa strada. Donato fa parte della storia del club, se ci troviamo qui è anche merito suo».
L’obiettivo del prossimo anno e l’ambiente cilentano…
«Cerchiamo sempre di andare avanti step by step. Tuttavia, nulla è scontato, le problematiche possono esser tante e a volte gli investimenti poi non vengono ripagati sul campo. Dobbiamo certamente strutturarci meglio, sia dal punto di vista tecnico che da quello logistico. Siamo in una situazione abbastanza importante nonostante il nostro paese sia abbastanza piccolo. Proprio per questo abbiamo bisogno del supporto di tutto l’ambiente per portare avanti il nostro progetto. Anche le critiche costruttive possono farci maturare, dobbiamo crescere con calma sia noi che l’ambiente, in modo tale da poter ambire in futuro al salto di categoria.
Per fare ciò servono tanto lavoro, pazienza e confronto che a volte nei piccoli paesi può mancare. I nostri avversari vengono da città e province ben più grandi di noi e ciò deve farci capire la dimensione in cui stiamo facendo calcio. Una vittoria come quella contro il Catania rimane nella storia della Polisportiva Santa Maria Cilento ed è il giusto premio per il presidente e tutta la società, che facendo dei sacrifici crede in questa realtà con passione per la squadra e per il territorio, cosa che nel calcio di oggi è sempre più rara».