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Carotenuto: “Spero di vedere la Nocerina in Serie C. Avrei scelto di restare, ma ho provato il salto di categoria”

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Intervista esclusiva all’ex Nocerina Giulio Carotenuto, con il centrocampista attualmente in forza in Serie C al Sorrento abbiamo parlato del campionato dei molossi e della sua carriera.

L’intervista all’ex Nocerina Giulio Carotenuto

La Nocerina è capolista del girone H di Serie D con una rosa completamente rivoluzionata. Nella passata stagione, Carotenuto, arrivato a gennaio era stato tra i migliori nella seconda parte del campionato. Sfumato il suo ritorno in rossonero a giugno, il centrocampista ha fatto il salto di categoria tornando a giocare a Sorrento, in Serie C nel girone C.

Stai avendo poco minutaggio fino ad ora, stai pagando il salto di categoria?

«Sono arrivato in una squadra che ha un gruppo consolidato dallo scorso anno. Ultimamente sto vedendo di più il campo, ma sapevo che sarebbe stato difficile mettermi in gioco in questo campionato che comunque è lungo».

Per te è un ritorno nel girone C di Serie C, dopo tre anni di Serie D

«Dopo tre anni di Serie C con circa 90 partite, non ero più un under e per una serie di situazioni mi sono trovato fuori dalla Paganese e non riuscivo a trovare squadra. Mi sono proposto al Portici a dicembre come mezz’ala. Fino ad allora avevo giocato sempre da terzino o quinto di centrocampo. Da lì ho iniziato il mio percorso in Serie D»

A Nocera hai giocato come mezz’ala nel  4-3-3 di Nappi. Il rapporto con il mister?

«Diciamo che interpreto sempre questo ruolo a modo mio. Sono un po’ un autodidatta, non ho avuto la predisposizione da piccolo per quel ruolo.

Con il mister mi sono trovato bene, soprattutto sul lato umano, è una persona che ti parla a viso aperto. Mi aspettavo andasse in una piazza importante quest’anno. Siamo arrivati entrambi a giochi in corso e un allenatore va valutato una stagione intera, anche con una preparazione adeguata».

Hai giocato in squadre molto rivali come Paganese, Nocerina e Cavese

«Se ci si comporta sempre da professionisti non ci sono problemi. Ti devi far voler bene da tutti con l’impegno sul campo. Le tifoserie non devono giudicare l’essere uomo.

Quest’anno c’è Faiello a Nocera (l’anno scorso alla Paganese, ndr) e conoscendo che persona è, per lui non sarà un problema dato che da tutto per la maglia che indossa. Stesso discorso per D’Agostino».

Si è parlato tanto da un tuo ingaggio alla Nocerina in estate

«L’unico motivo per cui sono andato a Sorrento è la serie. A quest’età ho ancora ambizioni e sogni, nel calcio la carta d’identità conta e ho provato il salto di categoria. Non avrei accettato nessun’altra squadra di Serie D nel caso in cui sarei rimasto in quarta serie.

Sinceramente a volte un po’ penso che sarei potuto restare, anche vedendo l’andamento della squadra».

La Nocerina è nel girone H e ieri ha perso la prima partita stagionale in Coppa Italia

«Il girone H è difficile, ci ho giocato sia con la Cavese che con la Palmese. Conta tanto la continuità di prestazioni e la solidità societaria. Inoltre bisogna reagire positivamente ai momenti negativi che possono venire durante la stagione. 

La Coppa Italia è una competizione in cui gioca spesso chi ha avuto meno minutaggio. Poi vincere aiuta a vincere, soprattutto può dare morale».

Quest’anno in Serie C hai giocato anche contro la Juventus U23, cosa ne pensi?

«Sono sicuro che si riprenderanno dalle difficoltà che stanno avendo. Hanno tanti calciatori davvero forti, giovani di prospettiva. Ma loro in questo campionato non hanno tanti stimoli dato che puntano a categorie maggiori. Sicuramente l’anno prossimo alcuni andranno a giocare in prima squadra. Giocano molto spensierati, sono molto offensivi, palleggiano tanto e cercano la giocata individuale contro qualunque squadra».

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Gennaro Caso
Gennaro Caso
Studente universitario di economia, classe 2000 e nativo di Nocera Inferiore, approccia al mondo del giornalismo nell'estate del 2020, con Salerno Sport 24. Da sempre segue con attenzione e imparzialità il mondo del calcio internazionale e regionale. Nell'adolescenza si avvicina al futsal, ma soprattutto al tennis. La passione per i numeri e le statistiche a sottolineare che lo sport e la matematica possono andare a braccetto!
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