La stagione 2022-2023 resterà nella storia di Scafati Basket. In questa parte, parleremo della breve era Attilio Caja, tra trionfi e cadute.
Scafati basket: Caja al timone
Dopo le deludenti prestazioni dei gialloblù con la guida di Alessandro Rossi, era naturale che la società cercasse di voltare pagina. La scelta è caduta su Attilio Caja, tecnico di lungo corso con una grande esperienza in merito a salvezze impossibili.
Dopo un inizio difficile, che ha visto Scafati Basket zoppicare in campo, è arrivata la svolta: tre vittorie su tre, con l’immortale trionfo sul campo della Virtus Bologna. Sotto il suo indirizzo, la squadra ha rivoluzionato aspetto integrando in organico nuovi giocatori come Hannah, Mian e Butjankovs (quest’ultimo, vera e propria delusione della stagione).
L’esonero
Nonostante i risultati iniziali, eccellenti da più punti di vista, per Scafati basket inizia da Febbraio una fase calante che vede gli uomini di Caja perdere 6 partite nelle ultime 7 partite. A termine dell’ultima partita in casa, persa contro il Trentino, Caja aveva parlato del bisogno di “analizzare meglio la situazione”. L’analisi porta alla rottura dei rapporti tra la società e l’allenatore.
Ad oggi, Caja riflette freddamente all’esperienza nei gialloblù: «diciamo che c’erano idee diverse su come proseguire la stagione. All’inizio eravamo d’accordo su tutto, poi qualcosa è cambiato e ho detto, con onestà, che non c’erano più i presupposti per migliorare ancora. Per cui ho preferito dare le dimissioni. Mi ero reso conto che era difficile ottenere i risultati che mi chiedevano. A quel punto ho pensato che fosse meglio salutare tutti».
Con la speranza di ritrovarlo presto su un’altra panchina, in LBA, fino a qualche settimana fa giravano già alcuni rumors su un accordo tra Caja e Brescia in caso di partenza di coach Magro.
Prossimo episodio
Dopo l’articolo sull’era Alessandro Rossi, e questo su Attilio Caja, uscirà presto l’ultima parte della serie dedicata alla parte su Stefano Sacripanti.
