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La Salernitana cade a Lecce: regalato un tempo ai salentini

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Al “Via del Mare” la Salernitana viene superata dal Lecce per 2-0. A segno Krstovic, dopo pochi minuti, e Strefezza su rigore, nel finale. Ecco l’analisi del match.

Lecce-Salernitana, l’analisi del match

Prima sconfitta stagionale per la Salernitana. Il Lecce passa 2-0 tra le mura amiche, risultato tutto sommato severo per quanto visto in campo. D’Aversa si affida all’ennesima scoperta ‘esotica’ targata Pantaleo Corvino, Krstovic, già a segno contro la Fiorentina la scorsa settimana. In panchina, a sorpresa, l’uomo con più qualità: Gabriel Strefezza. Sousa sceglie Cabral sulla fascia destra, in un ruolo non propriamente suo, e lancia Botheim come punta. A centrocampo, al fianco dell’intoccabile Coulibaly, c’è Legowski.

Primo tempo

Le squadre partono entrambe con un pressing aggressivo, ma ad essere più efficace è il Lecce, che controlla maggiormente il pallone e punge più volte la difesa granata. La Salernitana davanti soffre e non ha ‘peso’: Botheim è troppo mobile e non dà un riferimento preciso ai compagni, lasciando il reparto praticamente vuoto a causa delle continue discese al di sotto della linea dei trequartisti. La squadra ne risente e le conclusioni verso la porta difesa da Falcone scarseggiano.

Il Lecce gioca sugli esterni, ed è la scelta giusta: gli uomini di D’Aversa sono costantemente in superiorità numerica sulle fasce ed è da lì che nascono le azioni più pericolose da gestire per la retroguardia della Bersagliera. Inoltre, Cabral, che non è un giocatore conosciuto per la sua capacità difensiva, soffre particolarmente le avanzate di Gallo e Banda. Il primo gol del Lecce arriva proprio da un cross: Gendrey scambia con Almqvist e serve Krstovic, che anticipa Gyomber da vero numero 9 e sorprende Ochoa.

Continuano a mancare soluzioni offensive per i granata, che non riempiono l’area. Per di più, quando la Salernitana recupera palla, i reparti sono troppo scollegati tra loro e Botheim, nelle ripartenze avute a disposizione dalla squadra, era completamente solo contro la retroguardia giallorossa.

Il Cavalluccio cresce timidamente dopo la mezz’ora e porta densità per le vie centrali. L’unica vera occasione da rete arriva dai piedi di Candreva, imbucato meravigliosamente da Kastanos, ma il numero 87 si vede negare la gioia del gol da Falcone, che para con la gamba. Nel primo tempo va sottolineato il duello fisico tra Krstovic e Gyomber, vinto senza dubbio dal primo, che più volte si è mostrato pericoloso, oltre alla marcatura in avvio di gara.

Secondo tempo

Nella ripresa vi è un atteggiamento diverso da parte della Salernitana. Sousa scambia di posizione Kastanos e Cabral, con l’ex Lazio che va ad agire per vie interne. I granata cambiano anche modulo diventando più propositivi e, finalmente, iniziano a controllare il gioco. Il Lecce prova a giocare con le ripartenze, ma non preoccupa come nei primi 45 minuti e spesso è costretto ad andare alla conclusione da fuori.

Allo stesso tempo, gli ospiti non riescono ad impensierire Falcone nonostante il cambio di mentalità. Bisogna aspettare fino al 74′ per vedere la Salernitana sfiorare il pareggio: Cabral va al tiro con un diagonale niente male, ma colpisce il palo. Il Lecce cala sul piano fisico e i granata ne approfittano, tentando di trovare l’1-1. Si arriva alla conclusione diverse volte, specialmente attaccando per vie centrali, dove i salentini dimostrano di avere difficoltà nel contenimento.

Nel finale, viene sprecata un’occasione clamorosa da Cabral, che viene servito da Bohinen, ma spedisce alto colpendo male da posizione favorevole. Dopo un secondo tempo controllato dalla squadra di Sousa, il Lecce reagisce con ripartenze velenose e riesce a trovare il gol del raddoppio grazie ad un rigore causato da Cabral (tocco di mano). Strefezza, subentrato, realizza dal dischetto.

Una sconfitta… severa

Certo, la Salernitana non ha brillato questa sera e ha regalato un tempo agli avversari. Eppure, il risultato è fin troppo pesante per quanto visto in campo. Nella ripresa Candreva e compagni hanno giocato un’altra partita, dando l’impressione di poter trovare il pareggio se solo ci fosse stata più precisione. Ed è proprio la precisione ad aver giocato un ruolo fondamentale nel match di questa giornata.

Il Lecce è stato molto cinico ed ha sfruttato al meglio le occasioni avute. Prendendo il dato degli Expected Goals, infatti, si può notare come i salentini abbiano raccolto più di quanto seminato (e va ricordato che molte delle conclusioni effettuate dai padroni di casa sono state tiri dalla distanza, che hanno quindi ‘gonfiato’ questo dato): 1,77 xG contro l’1,06 di Candreva e compagni.

Questa sera, tra i vari difetti visti, la Salernitana è stata, dunque, del tutto priva di freddezza sotto porta. A differenza del Lecce che, dopo queste prime tre giornate di campionato, ha dimostrato di possederne in abbondanza.

Il tabellino del match

Lecce (4-2-3-1): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo (77′ Dorgu); Rafia (61′ Blin), Ramadani, Kaba (61′ Gonzalez); Banda (71′ Strefezza), Krstovic (71′ Piccoli), Almqvist. A disp.: Piccoli, Touba, Oudin, Venuti, Dorgu, Gonzalez, Berisha, Brancolini, Corfitzen, Smajlovic, Strefezza, Blin, Burnete, Dermaku, Borbei. All.: R. D’Aversa.

Salernitana (3-4-2-1): Ochoa; Lovato, Gyomber, Pirola (80′ Tchaouna); Cabral, Coulibaly (61′ Martegani), Legowski (76′ Bohinen), Bradaric; Candreva, Kastanos (61′ Mazzocchi); Botheim (61′ Ikwuemesi). A disp.: Fiorillo, Costil, Allocca, Sambia, Martegani, Bohinen, Fazio, Ikwuemesi, Mazzocchi, Tchaouna. All.: Paulo Sousa.

Marcatori: 6′ Krstovic, 98′ Strefezza (rig.)
Corner: 6-5
Ammoniti: 17′ Lovato, 30′ Kaba, 42′ Banda, 76′ Legowski, 83′ Bohinen, 95′ Gonzalez

Arbitro: Luca Massimi di Termoli
Assistenti: C. Carbone (sez. Napoli) – A. Giallatini (sez. Roma 2)
IV uomo: Daniele Minelli (sez. Varese)
VAR: Valerio Marini (sez. Roma 1)
AVAR: Matteo Gariglio (sez. Pinerolo)

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