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A Lecce il primo KO, ora la sosta per ricaricarsi

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A Lecce arriva la prima sconfitta stagionale per la Salernitana, che rimedia un secco 2-0 pur restando sempre in partita.

La telenovela Dia lascia com ogni probabilità qualche strascico, granata subito in svantaggio in avvio.
I salentini pressano alto e giocano con vigoria fisica, i granata regalano un tempo agli avversari affacciandosi dalle parti del portiere avversario solo allo scadere della prima frazione. Falcone ipnotizza Candreva, urlo strozzato in gola agli oltre mille sostenitori giunti da Salerno al Via del mare.

Granata più pimpanti nella ripresa anche grazie ai cambi di Sousa ma se si falliscono delle opportunità ghiotte le partite in serie A quasi certamente si perdono.
Cabral timbra il palo e si divora un rigore in movimento, Strefezza dal dischetto chiude i giochi.
Assai mediocre l’arbitraggio del sig Massimi, troppo tollerante su azioni nettamente fallose e garante dell’impunita’ di due calciatori giallorossi (Kaba e Banda), molto al limite del cartellino rosso per doppia ammonizione. Tuttavia, nessun alibi per la Bersagliera, che poteva uscire indenne dallo stadio salentino giocando con maggiore attenzione e concretezza.
L’assenza del bomber Dia, già pressoché con le valigie in mano nei giorni scorsi, pesa non poco nell’economia di gioco della squadra, la buona volontà e i movimenti generosi dei sostituti non bastano per affrontare una massima serie senza patemi. Su questo aspetto è stato categorico piu volte Paulo Sousa, che sembra addirittura aver intrapreso una sorta di braccio di ferro mediatico a distanza con la società e chi la rappresenta.
Dichiarare pubblicamente che la rosa attuale sia inferiore a quella dello scorso anno significa essere trasparenti e realisti da un lato ma può diventare pericoloso in termini di destabilizzazione e fiducia del nuovo gruppo al lavoro.
Con l’avvento in squadra di tanti nuovi giovani, provenienti da campionati e culture diverse occorre cercare di compattare il più possibile anche nelle difficoltà oggettive, facendo il massimo per sopperire al gap dell’inesperienza.
Il lavoro quotidiano e le strategie per trovare nuove soluzioni alla via del gol e quelle difensive dovrebbero essere il topic principale di chi deve guidare la barca verso il porto sicuro.
Anche le dichiarazioni discordanti sulla grottesca vicenda Dia, che la US Salernitana saprà gestire al meglio per gli interessi del club e della piazza, non aiutano a tranquillizzare gruppo ed ambiente.
Piangersi addosso non serve a nulla adesso, a mercato chiuso e giochi fatti. Qualora si dovessero presentare le effettive necessità di rafforzare l’organico, finanche con uno o due svincolati di livello qualitativamente buono e condizioni affidabili, la società non si tirerà indietro. Ma prima occorre verificare le qualità dei giocatori già a disposizione e le reali esigenze, al fine di non consolidare solo cumuli di ingaggi inutili. Bisogna anche lavorare con diplomazia e dialogo per ridurre qualche muso lungo che di certo non aiuta per la causa.
La sosta in arrivo giunge propizia per resettare il bug di sistema, per ricaricarsi e mettere più in condizioni i nuovi innesti di mostrare valore e caratteristiche per potersi integrare nel contesto.
La parola chiave deve essere positività, da legare all’unione di intenti di tutte le componenti del mondo Salernitana.

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