lunedì 16 09 24
spot_img
HomeEditorialeUn blitz per la parola fine e per un nuovo inizio, Salernitana...
spot_img

Un blitz per la parola fine e per un nuovo inizio, Salernitana a Mantova

spot_img
spot_img
spot_img
spot_imgspot_img

La Salernitana va a Mantova, con la parola fine su una lunga finestra di calciomercato per Martusciello che ha finalmente l’opportunità di lavorare su un gruppo tutto suo e che per il momento nessuno gli toglierà.

La voce grossa della Salernitana

Tre punti per sperare, tre punti per cambiare opinione, ma soprattutto 3 punti. Un risultato pieno a Mantova per mettere la freccia e prendersi il primo posto di un campionato acerbo e ancor privo dei suoi campioni. Non hanno ancora, infatti, risposto appieno al lato sinistro della classifica le squadre speciali, quelle delimitate a recitare il ruolo da protagonista. E la piccola e giovane Salernitana, costruita con sapiente geometria da Petrachi e Martusciello, è lì, a giocarsi tre punti per guardare tutti dall’alto in basso come saprebbe fare l’ultimo arrivato. 

Un mercato “vecchia scuola”

Costruita con i fichi secchi ma pronta ad un matrimonio di lusso. Petrachi riesce nell’impresa: scartavetrare da questa Salernitana quei giocatori che rappresentavano la retrocessione più vergognosa della storia del club. È riuscito ad esercitare dopo tre anni di buio, piazzando uomini qua e là, tagliando il monte ingaggi e recuperando circa trenta milioni (con il riscatto obbligatorio di Dia). Forse anche qualcosina di più poi con i prestiti a diritto di riscatto. 

Testa sotto e lavorare

L’altra parte l’ha fatta Martusciello che su questo incarico ci si è avvinghiato come all’ultimo salvagente, forse l’ultima opportunità della carriera per dire la sua da head coach. Ha chiuso tutti in una bolla fin da Rivisondoli, “togliamoci gli schiaffi dalla faccia”, questo aveva desiderato. Schiaffi che non erano manco suoi. Si è preso i giocatori, anche quelli che dovevano andar via, li ha rinfrancati e rincuorati, li ha riportati in campo a fare il loro mestiere. Quei calciatori sono riusciti nell’impresa di trascinare la Salernitana al superamento del turno di Coppa Italia mentre avevano la valigia già pronta e la testa divisa tra uno scomodo presente ed un futuro incerto. E dopo sei punti su nove in campionato con un settimo svanito tra le mani. 

Il diktak dei tifosi

Si lavora sugli errori, ma soprattutto sugli uomini, e se la Salernitana fosse rappresentata dalla voglia di sentirsi ancora un calciatore, la gente non sarebbe più contenta. Non una promozione ma “gente che lotta”. Questo sarà il leitmotiv di quest’anno. Stasera un altro passo, e “che vinca o che perda puoi star sicura che…”.

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img

Notizie popolari