Marco Zunno, giovane attaccante, classe 2000, è approdato al professionismo grazie al contratto col Novara. Oggi è uno dei calciatori, di origini salernitane, con importanti prospettive di salire alla ribalta nazionale. SalernoSport24 lo ha intervistato, lui esempio per tanti giovani aspiranti calciatori.
Marco Zunno, l’attaccante del Novara
Partito dalla provincia salernitana per imporsi nel calcio, Marco Zunno, incomincia lontano da casa. Siamo, infatti, a Novara, retrocessa due anni fa dalla Serie B e in lotta per riconquistare un posto nella serie cadetta.
Ciao Marco. Raccontaci come è nata questa tua passione per il calcio. E quando hai deciso di voler diventare un giocatore professionista.
«Ho iniziato a giocare molto presto, avevo 6-7 anni e già correvo dietro al pallone nel parco pubblico del mio paese, Roccadaspide, in provincia di Salerno. Più che decidere, ho sempre ammirato i giocatori professionisti, sognando fortemente di diventarlo anch’io un giorno».
Nonostante la tua giovane età hai già firmato un contratto da professionista per una squadra di Serie C, e molti osservatori ti seguono. Come ci si sente?
«Anche se sono agli inizi devo ringraziare il Novara che sin da ragazzo ha creduto in me e continua a farlo, come in estate quando mi ha fatto firmare il primo contratto da professionista. Tanti osservatori e procuratori mi seguono, ma ho il mio procuratore di fiducia che è con me da».
Stai continuando a studiare? Riesci ad avere un buon rendimento a scuola e negli allenamenti?
«Riguardo la scuola, è inutile nasconderlo, le problematiche nel conciliare le due cose non sono poche».
Quali sono le tue origini calcistiche? Dove hai frequentato la prima scuola calcio?
«Ovviamente l’infanzia calcistica l’ho vissuta nella scuola calcio del mio paese, ASD Scuola Calcio Roccadaspide, passando poi per la Peluso Accademy di Sperone. All’età di 14 anni mi trasferii a Reggio Emilia con la Reggiana, la squadra da dove mi ha prelevato il Novara».
Chi ti è stato vicino in questi anni? Ci saranno molte persone da ringraziare…
«Devo tutta la mia famiglia che mi ha sempre aiutato, ma in particolar modo papà e mio fratello che mi hanno stimolato a fare di più. Infine il mio procuratore, il quale mi ha aiutato a trovare la strada giusta».