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Mauro Facci: “Ritorno a Salerno da DS? Se mi chiamassero verrei a piedi”

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Intervista a Mauro Facci, ex difensore della Salernitana dal ’92 al ’97, oggi direttore sportivo. Viaggio tra i ricordi di uno dei protagonisti della promozione in B del ’93-’94… con una particolare aspirazione futura.

Mauro Facci… il difensore versatile

«Pisano Facci Strada», recitava uno striscione che si apriva fiero in Curva Sud tra migliaia di sciarpe tese. Un geniale gioco di parole, in un tempo che stuzzicava sogni e solleticava la fantasia dei tifosi granata. Correva l’anno ’94-’95, il terzo di Mauro Facci alla Salernitana, quello della sua definitiva consacrazione. Una stagione in cui la Salernitana, da neopromossa, sfiorò il doppio salto in Serie A con gli stessi, o quasi, 11 dell’anno precedente. Un sogno infranto allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo quando, nell’ultima gara di campionato, Ganz e compagni superarono l’armata Rossi per 2-1 relegandola al quinto posto. Stessa sorte toccata alla Salernitana anche nell’anno successivo con Franco Colomba in panchina. In tutto, l’ex difensore pontino ha collezionato 132 presenze e 3 reti in maglia granata, entrando di diritto nella storia della squadra del Cavalluccio Marino.

Intervistato dalla nostra redazione, ha ricordato i momenti vissuti all’ombra dell’Arechi… con una particolare aspirazione futura.

Salve Mauro. Ieri il premier Conte ha annunciato la ripresa degli allenamenti collettivi per il 18 maggio. Secondo lei, è giusto o meno concludere i campionati?

«Se ci sono le condizioni per poter riprendere, a mio parere è giusto concludere la stagione. Ovviamente, il tutto dovrà avvenire con la massima cautela per evitare contagi. Se il campionato non dovesse riprendere, diverse società rischierebbero il fallimento».

Come giudica il cammino della Salernitana fino allo stop?

«Abbastanza buono. Ha iniziato con qualche difficoltà, ma via via sembrava aver trovato la giusta quadratura riuscendo a dimostrare il proprio valore. Se il campionato dovesse ripartire, sono certo che la Salernitana potrà dire la sua in chiave promozione»

Crede che Ventura sia l’uomo giusto da cui ripartire anche per la prossima stagione?

«Credo proprio di sì, sta facendo un ottimo lavoro. Ventura è un allenatore di grande esperienza e affidabilità, ed è giusto che si riparta da lui».

Torniamo indietro di qualche anno. Che ricordo ha dell’esperienza in maglia granata?

«Ricordi bellissimi che non potrei mai dimenticare. A Salerno ho vissuto delle stagioni fantastiche sotto tutti i punti di vista che porterò sempre nel mio cuore».

Per lei che ha vissuto gli anni d’oro del tifo granata, cosa ci vorrebbe per far riaccendere la passione di un tempo?

«Senza dubbio le vittorie, anche se forse a Salerno non basta. E’ un pubblico molto esigente ma, allo stesso tempo, anche molto competente che apprezza il bel gioco che, spesso e volentieri, va di pari passo con i successi. Chi gioca bene, di conseguenza, ottiene anche ottimi risultati. Sicuramente c’è voglia di ritornare nel calcio che conta col raggiungimento della Serie A che la piazza merita ampiamente».

Oggi è uno stimato direttore sportivo. Un giorno potremmo rivederla a Salerno, questa volta, in veste di DS?

«Magari. Se dovessero chiamarmi verrei a piedi. Una piazza come Salerno ti dà degli stimoli enormi. Penso che, a prescindere, farebbe piacere a tutti lavorare all’ombra dell’Arechi».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
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