In esclusiva a SalernoSport24 l’allenatore Mirko Cudini, ex giocatore di Salernitana e Cagliari, ha commentato l’annata delle due squadre in vista del match di sabato. Il difensore ha collezionato ben ottanta presenze con i granata e sessanta con i rossoblù.
Mirko Cudini a SalernoSport24
Dopo il pareggio con l’Udinese, la Salernitana affronterà il Cagliari in uno scontro diretto fondamentale per sperare ancora nella salvezza. Un doppio ex è Mirko Cudini, ora allenatore del Foggia, militante in Serie C. Il tecnico, originario delle Marche, ha vestito la maglia del Cavalluccio per tre stagioni dal 1995 al 1998, per poi tornare nella sessione invernale del 2000. Dal 2001 al 2003 il difensore centrale ha giocato in Sardegna. Oggi ha deciso di parlare così delle due squadre.
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Mister, stiamo seguendo la sua carriera da tecnico. Che tipo di allenatore è Mirko Cudini?
«Mirko Cudini è sicuramente un allenatore a cui piace giocare, fare la partita. Lo reputo un allenatore ancora giovane e quindi con grosse aspettative, però mi piace affrontare le partite comandandole».
Lei conosce bene l’ambiente di Salerno, avendolo vissuto per quattro anni: quanto può essere importante l’apporto di una tifoseria calda come quella salernitana in un momento così delicato?
«A Salerno l’apporto della tifoseria è sempre stato determinante, sia in positivo che in negativo. In questo momento sicuramente le cose non stanno andando bene ma credo che l’ambiente e i tifosi possano spostare gli equilibri, mettendo da parte un po’ di malumori, di situazioni non positive o di contestazioni, stando vicino alla squadra. Può essere davvero molto importante».
Seguendo le vicende di Dia, che provvedimenti avrebbe preso un allenatore come Cudini nei confronti di un calciatore che si rifiuta di entrare in campo? Le è mai capitato di trovarsi in situazioni del genere, anche nella carriera da giocatore?
«Da allenatore non mi è mai capitato, sono sincero. Da giocatore, qualche compagno a volte, ma raramente, può avere esternato questo tipo di comportamento. Però devo dire che è un atteggiamento inaccettabile, in primis per rispetto del mister e dei compagni, e poi per la situazione in cui è in questo momento la squadra. Credo che al di là dell’allenatore, che dovrà prendere le sue decisioni, la società deve intervenire in maniera pesante».
Qual è il ricordo più bello con la maglia dei granata e dei rossoblù?
«Con la maglia dei granata sicuramente l’anno e il giorno della promozione in Serie A. Per quanto riguarda il Cagliari, un momento particolare non c’è stato, però ricordo il primo giorno in cui sono entrato nello stadio, indossando una maglia così importante e particolare».
Quanto incide un mister di esperienza come Ranieri in una squadra in lotta per la salvezza?
«Credo davvero molto, perché mister Ranieri ha esperienza da vendere. È molto pratico per queste situazioni e quindi credo che possa essere molto importante, anzi, credo che possa essere il valore aggiunto, in questo momento, per il Cagliari».
Cosa si aspetta nel match di sabato? Qual è il suo pronostico?
«Per il mio trascorso e per la mia “passione” per tanti motivi, mi auguro che la Salernitana riesca a venirne fuori e quindi possa ottenere un risultato positivo».