Non c’è sconfitta peggiore che la delusione dei tifosi…
E’ normale perdere una partita. Magari anche fallire uno o più obiettivi. Ci può anche stare la classica annata storta. Annata appunto. Ma quando vengono a mancare programmazione, lealtà e realtà, allora stai perdendo su più fronti. La ciliegina sulla torta diventa automaticamente un disamore e una disaffezione generale che non si può più sostenere. Soprattutto da chi l’ha sempre fatto macinando chilometri, prendendo le condizioni climatiche più assurde, viaggiando su mezzi che qualche volta ti lasciano in panne in autostrada. Oppure quando davanti a un bivio, la famiglia o la Salernitana, la scelta si è rivelata la seconda.
La Salernitana è quel “movimento” in città che non accetta scusanti. Quella parola che “ti fai nemico chiunque la pronunci in modo sbagliato o ne stravolga il senso”, quel senso di appartenenza che tramite un simbolo e un colore riesce a coinvolgere una città facendo dimenticare tanti problemi. Ma, invece, è da un pò che ai “problemi” si è messa anche lei. Nell’anno forse più importante, ad oggi, mese di marzo, ancora non si sa niente di niente. Dalla festa centenario alla programmazione societaria. Un arco di argomenti lungo quasi quanto la nazione tutta. Niente “memorabilità” così come niente evento da festeggiare. Manca praticamente tutto dalla regia alla comparsa come in un film ormai sbiadito.
Il solito copione visto e rivisto da qualche anno con una regia “alla romana” quasi come un fine pasto a tavola tra amici. Una produzione “gestionale” andando a prendere attori appena usciti da qualche teatrino di provincia o meteore dimenticate e spesso in la con l’età. Insomma un film da DVD masterizzato e rimasterizzato e rimasterizzato…
Oltre che sul campo, dove fino ad un certo punto puoi intervenire con allenatori, giocatori ecc… la partita se non la si è persa già, ormai, si sta perdendo su tutti i fronti. Distinti, Curva, trasferta e club si sono stancati di vedere in onda il solito film. Basta. Potranno venire anche i vari Ronaldo a Messi all’ombra dell’Arechi ma ormai è tardi, e il dispiacere e la delusione stanno prendendo più corpo di una rete e di una buona prestazione.
Noi non vogliamo tanto, basterebbe un bel film a colori ogni settimana con attori bravi e senza comparse. Una produzione degna di nota come la splendida città dove verrà girato. Una programmazione cinematografica fissa e chiara con obiettivi veri e sinceri. E chissà che un bel film non porti all’oscAr un giorno… Intanto noi il biglietto lo continuiamo a pagare, per ora…