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Paulo Sousa: “Non ho tradito, la Salernitana chiamò ad un giorno dalla scadenza”

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Torna a parlare di Salernitana, e non solo, Paulo Sousa che a Salerno ha lasciato un ricordo dolce amaro. Il Corriere dello Sport ha intervistato in esclusiva l’ex tecnico dei granata.

Paulo Sousa ribatte le ‘colpe’

Non vien spesso da sorridere quando si parla del portoghese. Eppure aveva ripreso una barca che stava affondando, portando il record di punti in Serie A per la Salernitana, rivalutando giovani interessanti. Dopo il KO all’esordio con la Lazio, se n’era tolte di soddisfazioni, come il punto in casa del Milan, la vittoria sfiorata in casa della lanciata Roma e i riflettori tutti sulla sua ‘creatura’ al “Maradona” nel giorno del ‘non scudetto’ del Napoli.


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Ci sarebbe tanto da ringraziare, eppure il salernitano è una volpe che quando non arriva all’uva dice che è acerba. E se da una parte ha ragione, dall’altra però dimentica. Ma è il mondo del calcio, non si vive di ricordi ma di presente, ed è giusto così.

L’intervista al CorSport

Nelle sue parole rilasciate al Corriere dello Sport, non lasciano spazio alle interpretazioni, e solo chi ha vissuto con i paraocchi lanciando accuse a destra e sinistra non ha voluto vedere. Se il buongiorno si vede dal mattino, apparve inusuale già all’epoca l’accordo tardivo, ma certo quello non poteva essere il nodo della discordia ma tant’è, se credi che un lavoro sia stato ben fatto, allora reinvesti. Iervolino ci mise tempo a decidersi ma fu il successivo budget (e non solo) a far storcere il naso e che incrinò il resto.

«Salerno è il posto dove sono stato meglio, lo staff, la gente, l’amicizia con Rampulla, ritrovato dopo tanti anni, le nostre famiglie, la Costiera. Insieme al City avevamo la serie migliore in Europa, e segnavamo su tutti i campi».

«Il contratto prevedeva il mantenimento della categoria e una via d’uscita per entrambe le parti, ero quindi libero di incontrare chi volevo. In quell’occasione il Napoli, un grande club, lo scudetto, le ambizioni. Per conoscerci, nessun accordo. La Salernitana si fece viva solo a un giorno dalla scadenza».

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