Marino: “La Salernitana è già ben allestita per un campionato di vertice”
Uno che capisce un bel po’ è Pierpaolo Marino, un dirigente che ha fatto le fortune di Napoli e Udinese, impiantando in Friuli un modo nuovo di gestione calcistica. Il Napoli di oggi lo ha creato lui, così come quello scudettato del campionato 1986-87. E Marino conosce bene anche Stefano Colantuono avendo i due lavorato – e vinto – insieme a Bergamo. SalernoSport24 ha contattato in esclusiva Pierpaolo Marino, Il Direttore.
Buongiorno Direttore. E’ una strana Serie B, converrai con me. Iniziamo da una su tutte: le soste forzate quanto incidono?
“E’ lo scotto di un campionato monco. Purtroppo sono fattori coi quali ci di deve far conto, cercando di arrivare quanto più preparati possibile”.
La Salernitana ne sta facendo una lunghissima, venti giorni addirittura, nei quali perderà il ritmo partita. E dato che giocano tutte le altre, non è riuscita a fissare un’amichevole. Qualcuno direbbe “Gli inconvenienti del mestiere”. Lei è d’accordo?
“D’accordo o no, non ha importanza. Piuttosto sarà utile per recuperare pedine importanti per riprendere bene il cammino. Meglio vederne questo lato della medaglia”.
Conosce bene, e apprezza, mister Colantuono. La sua Salernitana è terza in classifica e, addirittura, avrebbe potuto racimolare quel paio di punti in più che avrebbero reso la sua classifica sorprendente. In base a questo e alla partita che vedesti col Benevento, secondo te cosa manca a questa squadra?
“No, devo dire no. La squadra è attrezzata per fare un bel campionato. Quello che manca? Un attaccante! I campionati si vincono con gli attaccanti che fanno gol”.
Uno che a Salerno servirebbe e farebbe senz’altro bene?
“Bocalon sta facendo bene, si sta imponendo. Servono però due attaccanti. Sia per rifiatare quanto per mettere più peso in avanti quando serve. Attaccanti lucidi e che segnano tanto. Questo serve”.
Nella sua carriera campana manca la Salernitana, dopo che ha guidato sia il Napoli, per ben due volte, e
l’Avellino, da dove è iniziata la sua storia. Le piacerebbe guidare questo club verso un’affermazione nel panorama italiano verso nessuno mai è riuscito fino ad ora?
“E’ una domanda alla quale non posso rispondere perché non c’è niente. E’ un argomento che al momento non si può approfondire”.