domenica 08 09 24
spot_img
HomeFrontpageNato per lasciare il segno: l'identikit del nuovo allenatore granata
spot_img

Nato per lasciare il segno: l’identikit del nuovo allenatore granata

spot_img
spot_img
spot_img
spot_imgspot_img

In attesa della presentazione di Pippo Inzaghi, ripercorriamo la sua carriera professionistica: un percorso che parte nel lontano 1991.

Chi è Pippo Inzaghi?

Non parliamo di un predestinato alla Benzema, né di una macchina da guerra alla Haaland, ma di un ragazzino fisicamente normodotato che, a 18 anni, esordisce tra i grandi. Era una serata di Coppa Italia quando Pippo Inzaghi metteva piede in campo per la prima volta da professionista, con la maglia del Piacenza. Il primo timbro, però, arriva solo un anno più tardi, nella vecchia Serie C1, con la maglia del Leffe: è l’inizio della gavetta di ‘Superpippo’. Nel ’95 arriva, finalmente, la Serie A, con il Parma, ma è un’annata deludente per lui. Il suo fiuto per il gol comincia ad essere sulla bocca di tutti durante la stagione 1996-1997, quando, da giocatore dell’Atalanta, mette a segno 24 reti in campionato.


Potrebbe interessarti anche:


Lo nota la Juventus, e inizia il periodo più importante della sua carriera: gli anni vissuti tra Torino e Milano, dove arriva nel 2001. Fino al 2012 gioca (e segna) con i rossoneri, alzando, tra le altre cose due Champions League. Nel mezzo, l’avventura tedesca con la Nazionale di Marcello Lippi (tutti sappiamo come andò a finire).

Una carriera lunga vent’anni, costellata da vittorie, impreziosita da più di 300 reti e, in parte, condivisa con il fratello Simone, oggi allenatore dell’Inter.

Inzaghi allenatore

Probabilmente in pochi si aspettavano che Pippo diventasse questo tipo di allenatore. L’abbiamo visto a Venezia, Bologna, Benevento, Brescia e Reggio Calabria: difensivista e motivatore, ma poco propenso a proporre gioco. Tralasciando la prima, acerba, esperienza al Milan, queste sono state le caratteristiche dell’Inzaghi tecnico negli ultimi otto anni. Le perplessità, ovviamente, ci sono. Ma è da considerare che l’ex bomber non ha mai fallito in B ed in C. La Serie A l’ha assaggiata due volte, rimanendo scottato a Bologna e quasi salvando il Benevento nella stagione post lockdown.

Nonostante tutto, Salerno è pronta ad accogliere il suo nuovo allenatore.

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img

Notizie popolari