Metà campionato è stato praticamente giocato, molte le complicato per la Polisportiva Santa Maria che, all’interno del girone H di Serie D, ha vissuto degli inevitabili alti e bassi per quanto riguarda i risultati e le prestazioni in campo.
Polisportiva Santa Maria: Rogazzo per svoltare il campionato
Periodo di assestamento per la Polisportiva Santa Maria, in un girone d’andata così competitivo, come quello H, che ha visto la squadra giallorossa affrontare più difficoltà del dovuto. Tante le sconfitte (sette), alcune con risultati sofferti, che sicuramente non hanno aiutato durante il percorso in campionato, e i pareggi (sei) che, specialmente nell’ultimo periodo, viste le prestazioni, stanno stretti alla squadra di Rogazzo, invece troppe poche le vittorie (quattro) per poter ambire alla permanenza.
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Ad oggi, la squadra di patron Tavassi si trova in zona play-out e dopo la vittoria vista contro il Nardò può vantare segnali di ripresa già visti nelle ultime uscite. Vedremo se la sosta avrà aiutato la squadra cilentana a riassestare il tiro.
Ferullo che fatica, sotto l’albero di Natale Tavassi trova Rogazzo
Il percorso della Polisportiva Santa Maria, in questo girone H di Serie D, potrebbe tranquillamente essere descritto come una montagna russa: tanti i momenti bassi, troppi pochi i successi per puntare alla permanenza.
A sedere sulla panchina della squadra cilentana sono stati due gli allenatori: da una parte Ferullo che, dopo un inizio di campionato altalenante riesce a conquistare consecutivamente nove punti in tre partite, chiudendo, però, la sua avventura con la squadra giallorossa dopo le fatali e pesantissime sconfitte, entrambi per 5-0, contro la Fidelis Andria e la capolista Team Altamura, che hanno portato patron Tavassi a sollevare dall’incarico l’ex Buccino. Sicuramente la rosa corta, forse non adeguatamente costruita, visti gli standard del girone, e la decisiva presa di posizione dell’ex mister sia sul modulo che sulla scelta degli interpreti, non hanno aiutato.
Dall’altra parte, con l’arrivo di Rogazzo, la squadra ha trovato una quadra: arrivare a stagione in corso e pretendere immediatamente i risultati non è mai facile. Partita dopo partita, tassello dopo tassello, l’ex tecnico dell’Altamura sta costruendo le fondamenta per puntare all’obiettivo stagionale. La squadra, nonostante il tardivo ritorno dei tre punti, non ha mai esitato all’applicazione dei propri principi di gioco, un calcio propositivo – come visto contro il Martina, l’Angri, il Fasano e la Paganese – coadiuvato al raggiungimento della vittoria. Una vittoria esasperata che è arrivata proprio nella trasferta decisiva di Nardò: una prestazione di sacrificio e di qualità, che può essere, anzi, deve essrtr una svolta. La cura Rogazzo potrà sicuramente beneficiare, a differenza del suo predecessore, dei nuovi acquisti in rosa.
Santa Maria Cilento, nuovi innesti per plasmare la squadra
Il mercato merita sicuramente un capitolo a parte. È innegabile come fossero necessari dei nuovi acquisti, delle toppe, metaforicamente parlando, che colmassero i vuoti lasciati in sospeso nel pre-campionato, ma anche di chi non rendeva al meglio. Presto detto, i rinforzi non tardano ad arrivare. Da lì i tempestivi interventi: una punta fisica che dia peso all’attacco come l’ex Prato Giuseppe Tedesco, Alessio Leveque come ulteriore soluzione per l’attacco. A seguire: Gabriel Chironi a centrocampo, poi Simone Brugaletta, Franciszekiwo Szymanski, Francesco Della Corte e ultimo, ma non per importanza, Alberto Spina, portiere classe 2003, che a Nardò ha esordito facendo porta inviolata. Vedremo se ci saranno ulteriori innesti. Addio, invece, per Antonio Maio.
Giovanbattista Catalano: leader tecnico e di spogliatoio
Se dovessimo individuare, senza nulla togliere ai suoi compagni di squadra, l’uomo copertina di questa Polisportiva Santa Maria non potremmo non nominare Giovanni Catalano. Il numero 10 dà tutto se stesso per la squadra, motiva e incita, da vero leader tecnico, i propri compagni di squadra. Di carisma ne ha da vendere e quando le soluzioni scarseggiano i compagni si affidano alla sua innata qualità di saltare l’uomo. Le reti realizzate, fino ad oggi, sono tre, così come gli assist, altrettanti i pali e le traverse scheggiate.