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Il presidente della Feldi Eboli, Di Domenico: “Il giorno dopo è ancora più bello”

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Sabato sera la Feldi Eboli si laureava campione d’Italia 2022-2023 di calcio a 5. Un sogno che si avvera per il presidente Gaetano Di Domenico e tutti coloro che seguono le gesta delle Volpi. Un lavoro partito da lontano, da sogni prima e obiettivi poi dopo la conquista della promozione dall’A2. SalernoSport24 ha intervistato il primo tifoso con un’intervista in esclusiva.

La Feldi Eboli sulla pelle di Gaetano Di Domenico

Prima futsalero, tra i pali, poi presidente con tutto quello che ne comporta. Gaetano Di Domenico è un fiume in piena quando si tratta di parlare della sua Feldi, rappresentazione sportiva e non solo della sua terra, Eboli. Si parte dal “PalaDirceu” per spostarsi di pochi metri verso il “PalaSele”, oggi centro nevralgico della prima squadra di futsal vincitrice di uno scudetto al sud. Non è, per capirci una notizia come le altre, è la prima volta, e già questo di per sé raccoglie il testimone di tutte le squadre che hanno vinto uno scudetto per la prima volta al sud, e non solo. E non sono tante.

Il primo scudetto…

…non si scorda mai. Dopo tanto lavoro che questa redazione ha testimoniato e ha avuto il piacere di raccontare negli ultimi sei anni, il mondo rossoblù può fregiarsi del tricolore dopo averlo sfiorato nella finale della scorsa stagione con l’Italservice Pesaro. Da quando la Feldi è in massima serie si è sempre distinta, per i campioni che hanno vestito la volpe sul petto, gli allenatori, anche campioni del mondo come Serginho all’inizio dello scorso campionato. Per non parlare dei professionisti che sono passati per la comunicazione marketing, su tutti Paolo Addeo che ha creato lo staff che oggi è preso a modello non solo nel mondo del futsal.

È il giusto riconoscimento?

«Assolutamente sì. Vent’anni non sono solo venti stagioni di Sport. Sono lavoro, sono gioie e delusioni sulle quali abbiamo imparato come ripartire. Il giorno in cui passavamo dalla A2 alla massima serie ci dicevamo ‘chissà se un giorno vinceremo lo scudetto’, ponendolo già come un obiettivo e non più solo un sogno. Abbiamo scalato tutte le categorie, è stato impressionante».

La partita. Humberto colpisce il palo a 53″ secondi dalla sirena. Cosa ha provato?

«In quel momento un dolore lancinante alla schiena (ride, ndr). E nello stesso momento chi mi era seduto a fianco mi ha detto ‘Iniziamo a mettere la coppa sul bus, ce la portiamo a casa’. Ho avuto la percezione che veramente era fatta».

Se l’appetito viene mangiando…

«Nel cassetto dei sogni c’è sempre spazio, ci mettiamo tutto, e anche le ambizioni. Pero ora nulla di più. Godiamoci questi giorni che per il futuro c’è tempo. Sono stati due giorni incredibili, e dopo è ancora più bello».

I dovuti ringraziamenti

«Prima di tutto a mia moglie che mi è sempre stata vicino, alla mia famiglia. Poi chiaramente allo staff, ai giocatori e anche a quelli che ci sono stati prima e che ci hanno permesso di crescere ed arrivare fino a questo punto. Un grazie a Salvo Samperi che rimarrà con noi (notizia in esclusiva, ndr), che dopo aver sfiorato già due volte il titolo ci è riuscito. Lui voleva questo titolo quanto noi, aveva la voglia della Volpe negli occhi. Ora si sente il rossoblù sulla pelle. Un grazie speciale va a tutti i dirigenti, come a Marcello Serratore. Tra gli uomini che ci hanno permesso di arrivare a questo livello ci sono persone che non lavorano più nel mondo Feldi ma che avranno sempre un posto speciale come Paolo (Addeo, ndr). Poi a tutti quelli che ci hanno seguiti, ai media».

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