Ampiamente rivedibile la prestazione di Luca Massimi di Termoli andata in scena nel posticipo di Serie A tra Lecce e Salernitana.
Massimi doveva espellere Banda
Lameck Banda, autore di una partita grintosa ma molto aggressiva, doveva essere espulso. In tal senso, è singolare e molto esplicativa la scena in cui va a provocare Candreva nei pressi della bandierina del calcio d’angolo, causando una reazione spropositata dell’attaccante romano generalmente molto tranquillo e attento ai propri comportamenti in campo. Il gambiano al 67′ interviene in maniera sconsiderata su Lovato andando direttamente a gamba alta sul piede del calciatore in maglia bianca che aveva riconquistato la sfera. Seconda ammonizione sacrosanta e grave macchia sulla prestazione dell’arbitro. L’irregolarità, oltre che pericolosa per l’avversario, è un pesante handicap per la partita della Salernitana. I granata avrebbero avuto a disposizione oltre 20′ da disputare in superiorità numerica.
Molti dubbi anche sulla mancata seconda ammonizione di Kaba: in situazioni simili sono molti i casi puniti con la seconda ammonizione.
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Il rigore concesso al Lecce nei minuti di recupero, dopo una lunga revisione al VAR, è giusto se valutato nei canoni arbitrali attualmente in vigore ma poco coerente con la linea generale che l’AIA ha voluto sposare prima dell’inizio del campionato. L’intervento di Cabral non impedisce la segnatura di una rete, è un movimento naturale di un atleta girato di spalle chiamato a difendere un potente tiro avversario dalla distanza. Dalle immagini è chiaro ed evidente come Jovane Cabral abbia la netta intenzione di ripararsi il volto, e non compie altro che un movimento naturale che va in quella direzione. Tale situazione, ampiamente annoverabile come “rigorino”, alla lunga rischia di rendere il campionato nuovamente oggetto di tante massime punizioni creando un pericoloso precedente.
