Ancora poca chiarezza sulla riforma dei campionati, Gravina deve ridefinire la mappa dei pesi elettorali per ottenere l’approvazione.
Gravina e la riforma dei campionati
Dovrà smuovere mari e monti Gravina per ottenere i consensi per riformare e mettere a chiaro la riforma sui campionati. Al momento c’é solo la bozza, mancano i fondi ma Gravina resta positivo nonostante i venti contrari. Ecco le sue dichiarazioni:
«Con la riforma si punta a raffreddare il sistema: il nostro è un calcio surriscaldato. La riforma è indispensabile ma se la riduciamo a semplice operazione algebrica o matematica non serve, basta trovare un ragioniere e un uomo di buon senso che tagli le società ritenute semplicisticamente eccessive rispetto al sistema professionistico o dilettantistico e la riforma è fatta. Non è questa la mia riforma: la mia riforma è culturale. La preoccupazione è raffreddare il sistema con alcune fasce intermedie, e arrivare dal 2024-2025 alla fusione che costituiremo con l’approvazione, spero, nel Consiglio federale di ottobre della riforma che prevede una C Elite e una D Elite, con una fusione nel 2024-25 tra la C Elite e la serie B, per arrivare a una A, due B, poi la D Elite che si fonde con la C».
La bozza é datata al 30 agosto 2021 con ben tredici pagine. Si parte da 262 club e si arriva nel 2024 a 298. Quattro saranno i campionati: Serie A, Serie B, Lega Pro e Serie D arrivando a sei. A seguire da 100 club professionistici fino a 58. Si attendono aggiornamenti.
