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Salernitana-Ascoli: intervista al collega avversario, Marco Amabili

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Come di consueto, insieme al turno di campionato, torna la nostra rubrica riservata all’intervista al collega avversario. Ecco le opinioni del giornalista Marco Amabili in vista della gara di sabato prossimo all’Arechi tra Salernitana ed Ascoli.

Qui Ascoli, intervista al collega avversario Marco Amabili

Sabato prossimo, all’Arechi, si affronteranno due compagini dagli obiettivi pressoché simili, ma dagli umori differenti. Se da una parte troveremo un Ascoli rinvigorito e rilanciato in classifica dall’entusiasmante vittoria in rimonta al “Del Duca” ai danni del Cosenza, dall’altra ci sarà una Salernitana in piena difficoltà. Gli uomini di Ventura, infatti, da un mese e mezzo a questa parte sembrano aver perso la verve di inizio campionato. Al momento, la Salernitana è fuori dalla zona play-off che, comunque, dista di una sola lunghezza. L’obiettivo della Banda Ventura è quello di riprendere la marcia a partire proprio dalla prossima gara interna contro l’Ascoli. Bianconeri che, senza dubbio, venderanno cara la pelle e che si presenteranno all’Arechi con l’obiettivo di avvicinarsi ulteriormente alla zona promozione diretta. A tal proposito, la nostra redazione ha contattato il collega Marco Amabili, giornalista di PicenoTime.it, per registrare umori ed auspici dei marchigiani in vista del prossimo match. Queste le domande rivolte dal nostro capo redattore, Lino Grimaldi Avino:

Torna Salernitana-Ascoli. Una partita che ha spesso riservato emozioni.

«Salernitana e Ascoli, negli ultimi anni, hanno avuto rendimenti abbastanza simili. Entrambe sono partite per far bene ma poi, a fine stagione, si sono ritrovate a passare tra le forche caudine dei play-out in più di un’occasione. In ogni caso, è sempre una sfida dal fascino indiscusso. Sono due squadre che hanno un grande seguito e che, probabilmente, hanno le tifoserie più calde dell’intera Serie B».

Qual è il precedente che ti regala maggiori suggestioni?

«Quello della scorsa stagione che terminò 1-1 all’Arechi con le reti di Ninkovic su punizione e Di Tacchio sugli sviluppi di un calcio piazzato di Mazzarani. Fu una partita molto maschia e combattuta in cui, a farne le spese, fu Matteo Ardemagni che, nel finale, subì una frattura all’avambraccio sinistro dopo uno scontro di gioco con Di Tacchio. Un infortunio che lo tenne lontano dai campi da gioco per oltre due mesi. L’Ascoli, comunque, non vince all’Arechi dal 20 dicembre del 2008. Sintomo evidente di come abbia sempre dovuto far fronte a diverse difficoltà in terra campana».

Nelle file ascolane ci sono ex Salernitana che non si sono lasciati bene con la società granata. In più, c’è Ardemagni che, con i suoi trascorsi ad Avellino, non ha mai nascosto l’antipatia per Salerno. Questi fattori potrebbero, a tuo avviso, influenzare il match?

«Pucino sarà sicuramente out per l’infortunio occorsogli la scorsa settimana. Laverone, in questo inizio di stagione, sta giocando poco e anche sabato non dovrebbe far parte dell’11 iniziale a vantaggio di Andreoni. A questo punto, non essendo in campo, dubito che i due ex possano influenzare il match. Inoltre, con Da Cruz e Scamacca in grande spolvero, la titolarità di Ardemagni nel prossimo match è tutt’altro che sicura». 

Chi ti sta sorprendendo di più nell’Ascoli di quest’anno?

«Nel bene e nel male, sicuramente Da Cruz. Si tratta di un calciatore dal talento infinito, ma dal carattere particolare. Spesso è stato determinante sia in modo che positivo che negativo. Ha già rimediato due espulsioni in stagione e, tra l’altro, fu estromesso dalla lista dei convocati per la gara contro il Chievo a causa di un battibecco con un compagno di squadra avvenuto nello spogliatoio. Quand’è in giornata, però, è un calciatore che fa la differenza con le sue giocate e la sua tecnica. Anche nell’ultima gara contro il Cosenza ha regalato l’assist a Ninkovic avviando, di fatto, la rimonta dei bianconeri».

Ninković è la stella della squadra e, come tutte le “prime donne”, qualche volta pecca di eccessivo egoismo (vedi caso rigore). Come si riesce a “gestire” un giocatore così?

«Anche Ninkovic ha avuto qualche problema disciplinare. Ovviamente, il battibecco con Da Cruz in occasione del rigore in Ascoli-Venezia è diventato di dominio pubblico. A causa di questo episodio la società decise di sospenderlo per una settimana per ovvie ragioni, ma quando è tornato ad allenarsi in gruppo lo ha fatto nel migliore nei modi, tanto è vero che nell’ultima gara è stato decisivo. Non è facile gestirlo, però, come spesso ripete mister Zanetti, è un vero e proprio lusso per la categoria. Senza dubbio, la sua assenza per squalifica contro la Salernitana si farà sentire e non poco».

Su sponda Salernitana le cose non vanno bene, inutile nascondersi dietro a un dito.

«La Salernitana è partita benissimo poi, nelle ultime 4 gare, sono arrivate 3 sconfitte che hanno rallentato il cammino. Anche sul piano del gioco, da fuori, noto un certo calo di rendimento. I granata, se vogliono ambire ad un posto nella griglia play-off, devono tornare a far punti perché la concorrenza è altissima. Come di consueto, il mese di novembre non sorride ai campani, che ora sono chiamati al riscatto già dalla prossima gara contro l’Ascoli. Un match che, visto gli obiettivi stagionali di entrambe le squadre, rappresenta un vero e proprio scontro diretto. Perderlo significherebbe allontanarsi in modo preoccupante dalla zona che conta».

Chi toglieresti alla Salernitana sabato?

«I più pericolosi credo siano Kyine e Jallow, in quanto sono due calciatori capaci di inventarsi la giocata illuminante da un momento all’altro. In più, l’ex Di Tacchio è un pilastro della squadra di Ventura. E’ un calciatore che in campo dà sempre il 100%, capace di unire geometrie e fisicità. Senza dubbio, sono questi 3 calciatori più temibili e che, di conseguenza, toglierei alla compagine granata per il prossimo match».

Un tempo il “fattore Arechi” era ciò che più temevano le avversarie. In generale il calcio sta cambiando. Andando in questa direzione, riesci a vedere la “luce”?

«Anche se le prospettive sono cambiate rispetto a qualche anno fa, giocare all’Arechi è sempre affascinante. Dai numeri, comunque, mi pare di capire che la Salernitana abbia un ottimo seguito interno, forse il più alto dell’intero campionato.  Ripeto, nonostante i numeri generali di presenze allo stadio siano vertiginosamente calati rispetto agli anni ’80 e ’90, lo stadio Arechi conserva il suo fascino di sempre. Credo che se la Salernitana voglia ambire al raggiungimento di traguardi importanti dovrà far leva anche sul fattore Arechi, che può sempre dare quella spinta in più alla squadra».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
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