Salernitana e Bari si sono affrontate nel match valido per la tredicesima giornata di Serie B. Di seguito, le pagelle dei granata.
Salernitana-Bari, le pagelle dei granata: 7′ di blackout
Martusciello mischia un po’ le carte con un 4-3-1-2 che prevede Soriano trequartista alle spalle di Verde e Wlodarczyk. Tello torna in mediana con Maggiore e Amatucci, Ruggeri rileva Bronn al fianco di Ferrari in difesa e Fiorillo prende posto tra i pali. Longo risponde lanciando Simic al posto di Vicari in difesa e puntando sul trio Oliveri-Lasagna-Novakovich in attacco. In campo anche gli ex Radunovic, Mantovani e Pucino. La partita è finita 2-0 per il Bari grazie ai gol di Lasagna e Novakovich.
Fiorillo – Partita ai limiti dell’ingiudicabile la sua: zero parate, incolpevole sui due gol subiti, ma sicuro nelle uscite quando chiamato in causa. Però come si fa a giudicare una prestazione così? 6.
Stojanovic – Dalle sue parti Dorval scende che è un piacere. Sull’azione del primo gol barese non solo si fa sverniciare dal terzino franco-algerino, ma tiene anche in gioco Lasagna sul prosieguo dell’azione. Nel finale di primo tempo perde completamente il controllo e si fa ammonire per proteste. Diffidato, salterà il Sassuolo. 4,5. Dal 46′ Ghiglione – Il suo ingresso in campo, in seguito al cambio modulo, ha dato brio alla manovra granata e aumentato il numero di cross sulle fasce. Ha avuto anche modo di arrivare al tiro, ma oggi la palla non voleva proprio saperne di entrare. L’unico vero ingresso impattante dalla panchina. 6,5.
Ruggeri – Ci sono stati passi indietro rispetto alle ultime incoraggianti prestazioni (soprattutto a livello tecnico), ma si è comunque disimpegnato bene sia nella difesa a 4 che in quella a 3. 5,5.
Ferrari – Sui calci piazzati prova a dire la sua e, molto spesso, il mismatch in velocità con Lasagna lo ha fatto soffrire più del dovuto, anche se ha saputo limitarlo. Se lui è l’insostituibile del pacchetto difensivo qualcosa vorrà pur dire. 6.
Njoh – Oliveri gli fa passare un primo tempo d’inferno, come testimoniato dall’assist per il primo gol di Lasagna. Inoltre, c’è da chiedersi dove fosse in occasione del secondo gol, quando Novakovich ha colpito di testa indisturbato dalle sue parti per bucare Fiorillo. 5.
Amatucci – Un primo tempo anonimo il suo: poco coinvolto dai compagni, non riesce a dettare i tempi come al suo solito. Inoltre, si è fatto sentire poco anche in fase difensiva. Non sorprende una sua sostituzione, quanto piuttosto il suo sacrificio per il cambio modulo. 5. Dal 46′ Bronn – Il suo ingresso al posto di Amatucci non è stato accolto con un plebiscito all’Arechi e il tunisino non ha fatto molto per far cambiare idea al pubblico di fede granata. 5,5.
Tello – Soliti alti e bassi a cui ci sta abituando da troppo tempo. Tanta legna a centrocampo, ma poca sostanza a livello offensivo. 5.
Maggiore – Dura soltanto 13′ la sua partita. Un risentimento al flessore lo ha costretto alla resa anticipata. s.v. Dal 13′ Hrustic – Prova ad entrare in partita con intraprendenza, ma molto spesso, al momento del dunque, si perde in un bicchier d’acqua intestardendosi nel trovare la giocata più complicata. 5,5.
Soriano – Dialoga con i compagni, crea spazi per gli inserimenti, illumina la scena con i suoi filtranti e le sue giocate. Peccato che i compagni non riescano ad approfittare dei suoi lampi di genio per scardinare la difesa barese. Altro cambio, il suo, che lascia perplessi, dato che era tra i più in palla tra i granata. 6,5. Dal 65′ Braaf – Si propone molto per ricevere palla dai compagni, ma raramente riesce ad andare al tiro. 5,5.
Verde – È il più attivo del reparto offensivo granata. Nel primo tempo crea diversi grattacapi a Radunovic, prima con un tiro dalla distanza a sfiorare la traversa e poi con un tentativo di scavetto che il portiere serbo respinge con un ottimo colpo di reni. Nel secondo tempo cerca la perla su punizione, col pallone che esce fuori per centimentri. Di sicuro il più pericoloso tra i granata e l’ultimo ad arrendersi. 6.
Wlodarczyk – Giocatore lento e macchinoso, ma tecnicamente molto valido. Spesso e volentieri gli esterni non gli hanno fornito i cross che voleva e, nell’unica occasione che ha avuto, ha schiacciato di testa tra le braccia di Radunovic. C’è da lavorare. 5,5. Dal 65′ Simy – Il suo ingresso in campo non ha portato di certo benefici, visto che non ne ha strusciata letteralmente una. 5.
Martusciello – Al di là dei cambi che hanno fatto discutere non poco (soprattutto quello di Amatucci), ma la squadra incappa sempre nei soliti problemi: marcature preventive allegre, distrazione perenne nel mantenimento delle marcature, nervosismo e poca cattiveria sotto porta. La zona retrocessione ora è realtà e la sua posizione non è più salda come prima dell’ultima sosta per le Nazionali. 5.